La predica agli uccelli
Fausto Salvatori
Leggiamo insieme: La predica agli uccelli di Fausto Salvatori
Francesco, andando con la compagnia,
alberi vide ai lati della via
ed una moltitudine di uccelli
che piegavano col peso i ramoscelli.
“Fratelli miei, voi grati esser dovete
a chi vi fece creature liete”.
Mentre Francesco così stava a dire,
loro battevan l’ali quasi ad applaudire,
e abbassavano le brune testoline
e allegrezza mostravan senza fine.
Poi disse loro “Andate!”
e a quella dolce voce
in aria si levarono festanti
e si sentivano meravigliosi canti.
Nota su: La predica agli uccelli
Questa poesia fa riferimento a uno dei più famosi episodi de “I fioretti di San Francesco” attribuito a frate Giovanni dei Marignoli.
Secondo la tradizione, la predica agli uccelli avvenne su un’antica strada nei pressi di Assisi, ancora oggi area quasi incontaminata. Il luogo sacro è segnalato da una pietra in ricordo del miracolo.
La storia racconta che, mentre San Francesco percorreva il sentiero, alzò gli occhi e notò che sugli alberi che fiancheggiavano la strada c’erano un’infinità di uccelli.
Lasciò allora il sentiero e si incamminò in un campo. Lì iniziò a predicare agli uccelli che qui si trovavano.
Subito tutti gli uccelli che stavano sugli alberi vennero a lui, gli si misero intorno e stettero, silenziosi, ad ascoltarlo.
Quand’ebbe finito di parlare, San Francesco fece agli uccelli il segno della croce e fece loro segno di andare.
Gli uccelli tutti insieme partirono in volo, cantando meravigliosamente, e si divisero in cielo in quattro direzioni proprio come i quattro bracci della croce di Gesù con cui San Francesco li aveva segnati.
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