La prima rosa
Ada Negri
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Ieri, quando sbocciò la prima rosa
sulla rama più alta del rosaio
che scavalca il muretto di ponente,
risero le spirèe, riser gli arbusti
del biancospino e le stellate siepi.
Anche il pruno sanguigno, che da poco
vesti sue foglie, rise; e l’aria fu
tutta uno squillo. Era color d’aurore,
e splendeva lassù, libera e sola,
penetrata di luce, ebbra del gaudio
d’esser aperta. Sola, e prima : grande
e terribile grazia, esser la prima.
Così in alto, che niun pensato avrebbe
di coglierla: sì presto offerta in dono
alla vita vivente, che oggi morta
già la mirano i bocci ancor racchiusi
nel loro casto segreto.
Esser la prima:
nè darà il maggio rosa che sia bella
come la tua bellezza, o annunziatrice.
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