La Regina delle api
C’erano una volta, in un paese lontano lontano, tre principi.
I due più grandi, Emanuele e Giorgio, se ne andarono in cerca di avventure e finirono col non combinare niente di buono e non fecero più ritorno a casa.
Il più giovane, di nome Saverio, era chiamato da tutti “il Grullo” perché il suo animo buono e gentile spesso veniva scambiato per semplicità e stoltezza.
Un giorno Saverio decise di andare in giro per il mondo in cerca di fortuna e dei fratelli scomparsi. Quando li trovò, Emanuele e Giorgio lo presero in giro perché voleva farsi strada nel mondo, mentre loro non ci erano riusciti pur essendo molto più furbi.
Si misero in cammino tutti e tre insieme e giunsero a un formicaio, i due maggiori volevano buttarlo all’aria, per vedere le formiche andare qua e là impaurite, ma Saverio “il Grullo” disse: “Lasciatele in pace quelle bestie, non sopporto che le disturbiate“.
I tre proseguirono fino a un lago dove nuotavano tante anatre. I due fratelli volevano catturarne un paio per farle arrostire, ma Saverio “il Grullo” ripeté: “Lasciatele in pace quelle bestie, non tollero che le uccidiate“.
Infine giunsero a un alveare dove c’era tanto miele che colava sul tronco. I due volevano appiccare il fuoco all’albero per soffocare le api e prendere il miele. Ma Saverio “il Grullo” continuò a tenerli lontani dicendo: “Lasciate in pace quelle bestie, non tollero che le bruciate“.
Dopo un bel po’ di cammino, tre fratelli arrivarono a un castello: nelle scuderie c’erano soltanto dei cavalli di pietra e nessun’altro. Attraversarono tutte le sale, finché giunsero a una porta, in mezzo alla porta c’era uno spioncino attraverso il quale si poteva vedere dentro.
I tre fratelli videro un omino grigio seduto a un tavolo, lo chiamarono e quello si alzò e uscì dalla stanza. Senza dire neanche una parola li condusse a una tavola riccamente imbandita e, quand’ebbero mangiato e bevuto, diede a ciascuno di loro una camera da letto.
Il mattino dopo l’omino andò dal fratello maggiore, Emanuele, gli fece un cenno con il capo e lo portò a una lapide su cui erano scritte le tre imprese che si dovevano compiere per liberare il castello dall’incantesimo che lo avvolgeva.
La prima prova consisteva in questo: nel bosco, sotto il muschio, bisognava cercare le mille perle della principessa, ma se al tramonto ne mancava anche solo una colui che le aveva cercate diventava di pietra. Emanuele andò e cercò per tutto il giorno ma, al tramonto, ne aveva trovate soltanto cento così fu tramutato in pietra.
Il giorno seguente fu il secondo fratello, Giorgio, a tentare l’avventura, ma non fu più fortunato: trovò infatti solo duecento perle e anch’egli impietrì.
Infine fu la volta di Saverio “il Grullo”. Anche lui si mise a cercare fra il muschio, ma l’impresa sembrava impossibile finché arrivò la regina delle formiche al quale una volta egli aveva salvato la vita. Insieme alla regina c’erano cinquemila formiche che in poco tempo trovarono tutte le perle riunendole in un mucchio.
Saverio aveva superato la prima prova!
Il secondo compito consisteva nel ripescare dal lago la chiave che apriva la camera da letto della principessa. Quando Saverio “il Grullo” arrivò al lago le anatre che aveva salvato accorsero a nuoto, si tuffarono e ripescarono la chiave dal fondo.
E così Saverio superò anche la seconda prova!
Ora non restava che la terza impresa, la più difficile: delle tre principesse addormentate bisognava scegliere la più giovane e la più amabile. Esse erano perfettamente uguali, e nulla le distingueva se non che la maggiore aveva mangiato un pezzo di zucchero, la seconda un po’ di sciroppo e la più giovane un cucchiaio di miele.
Saverio doveva riconoscere dal respiro colei che aveva mangiato il miele.
Per aiutarlo giunse la regina delle api che “il Grullo” aveva protetto dal fuoco e si fermò su quella che aveva mangiato miele, così il principe Saverio riconobbe subito la principessa giusta.
Allora l’incanto svanì, ogni cosa fu liberata dalla pietra e tutti riacquistarono la forma umana.
Saverio “Il Grullo” sposò la più giovane e la più amabile delle principesse e divenne re dopo la morte del padre di lei.
I fratelli invece sposarono le altre due sorelle e vissero tutti insieme a palazzo felici e contenti per tanti, tantissimi anni.