La scodella del nonno

Fratelli Grimm

Fiaba tratta dal volume "Annibelli" di Luigi Ugolini e Armando Nocentini - Illustrazioni di Roberto Sgrilli - Società Editrice Internazionale (Giugno 1950)

scodella del nonnoLa Scodella del nonno è una famosa fiaba dei Fratelli Grimm

C’era una volta un vecchio nonno, ma tanto vecchio, che non ci vedeva quasi più e le mani gli tremavano, non aveva più denti, e quando mangiava, la minestra gli ricadeva dalla bocca sulla tovaglia. E per questo, suo figlio e sua nuora non lo vollero più a tavola con loro e il povero vecchio, solo e malinconico, mangiava la sua zuppa nel canto del fuoco.

Un giorno, che le mani gli tremavano più del solito, ecco che la scodella gli scivola di mano e si rompe in mille pezzi. La nuora colmò il vecchio di rimproveri e la sera a cena, gli versò la zuppa in una ciotola di legno: “Almeno, questa non la romperete”.

Quand’ebbe finito di cenare, ecco che il nipotino, un bimbo di pochi anni, si mise a giocare sul pavimento della cucina, e i suoi genitori videro che egli cercava di rimettere insieme i cocci della scodella rotta dal nonno.

“Che cosa fai?” gli domandarono.
E il bimbo rispose: “Accomodo la scodella per dar da magiare al babbo e alla mamma, quando saranno vecchi”.

I genitori si guardarono, fecero il viso rosso e vennero loro le lacrime agli occhi.

Sì, era giusto che fosse così. Anche loro, da vecchi, sarebbero stati trattati dal figlio, com’essi avevano trattato il povero vecchio.

Si pentirono del loro cattivo cuore e ripresero a tavola il nonno e da allora in poi ne ebbero cura.

 

Illustrazione di Roberto Sgrilli

 

Annibelli

2 commenti su “La scodella del nonno”

  1. lalla says:

    Dopo la scodella rotta gli diedero una scodella di latta, ma il povero vecchio, con la mano che gli tremava, faceva troppo rumore. Allora gli diedero una scodella di legno. I genitori videro il nipotino prendere la scodella di latta e metterla via con cura. Allora gli chiesero “Che ci fai con quella scodella di latta?” Il bimbo rispose “La conservo per quando sarete vecchi voi” Io la sapevo così

  2. augusto says:

    è un racconto bellissimo e commovente. ho quasi 83 anni e nonostante un infarto con mille conseguenze e il glaucoma in entrambe gli occhi (leggo ormai con un occhio solo) ma penso che mio figlio avrà il rispetto e l’onestà che gli ho insegnato. Ne leggerei mille di questi racconti se potessi. Pensare che nel mio condominio ho creato una Biblioteca condominiale. Ho raccolto. pulito e catalogato oltre a 1500 libri. forse ho dato fastidio a qualche ignorante fatto sta che me l’hanno fatta chiudere. ancora adesso ne sento la mancanza e continuo a non capire il comportamento della gente.

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