La Signora Holle

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C’era una volta una vedova di nome Lucia che aveva due figlie, una bella e laboriosa di nome Rossella e l’altra brutta e pigra di nome Renata. Malgrado ciò, la vedova Lucia preferiva Renata, che era la sua figlia vera, mentre Rossella era solo la sua figliastra. E così la vedova ordinava sempre a Rossella di fare tutti i lavori di casa.
Ogni giorno, finiti tutti i lavori di casa, Rossella doveva sedere vicino alla fonte e filare finchè non le sanguinavano le dita sul fuso. Un giorno che il fuso era tutto insanguinato, lei si sporse per lavarlo alla fonte, ma il fuso cadde nell’acqua. Rossella corse piangendo dalla matrigna e le raccontò l’accaduto, ma l vedova Lucia la sgridò e le disse di andare subito a ripescare il fuso.
Rossella andò alla fonte e, non sapendo come recuperarlo, si agitò tanto che perse l’equilibrio e cadde nell’acqua, perdendo i sensi. Quando si svegliò, era su un bel prato pieno di sole e di fiori profumati. Si guardò introno e vide uno sentiero e così s’incamminò. Fatta un po’ di strada, giunse ad un forno a legna pieno di pane e sentì proprio il pane gridare: “Ah, tirami fuori, tirami fuori, altrimenti brucio, sono cotto da un pezzo!” e Rossella, diligentemente, prese la pala e tirò fuori tutto il pane. Poco più avanti, giunse ad un albero di mele carico di frutti che le gridò: “Ah, scuotimi scuotimi, le mele sono tutte mature! Non riesco più a reggere tutto il loro peso. Aiutami!” Rossella scosse il melo finchè non c’era più un solo frutto attaccato, riunì le mele in un bel mucchio e poi proseguì il cammino finchè arrivò ad una casetta alla cui finestra stava affacciata una vecchina con i denti lunghi lunghi, tanto che Rossella si spaventò e fece per fuggire, ma la vecchina le disse: “Di che hai paura, cara bambina? Io sono la signora Olivia, ma tutti mi chiamano siognora Holle, se resti con me e mi aiuti nelle faccende di casa, ti prometto che sarai contenta. Devi sempre stare attenta a sprimacciare bene il letto ed il cucscino, in modo che le piume volino in aria, allora nevicherà sulla terra“.
Rossella decise di restare, anche perchè non sapeva dove altro andare! Si accorse che si trovava bene con la signora Holle, e poi era bravissima a sbrigare tutto quello che la signora Holle le chiedeva e le sprimacciava perfettamente il letto e le piume volavano intorno come fiocchi di neve.
Ma dopo un pò di tempo, Rossella però cominciò ad essere triste, sentiva la mancanza di casa, anche se lì stava molto meglio, e così spiegò tutto alla vecchina che si mostrò un pò dispiaciuta. Ma la capì e volle premiarla per il suo lavoro.
La signora Holle condusse Rossella ad un portone intarsiato, il portone si aprì e, mentre la ragazza passava sotto, cadde una gran pioggia d’oro che la ricoprì tutta rendendola ancora più bella. La signora Holle la salutò e disse: “Te lo meriti perchè sei stata così brava e diligente“. Inoltre le restituì anche il fuso che le era caduto nella fonte.
Quando il portone si richiuse, Rossella si ritrovò sulla terra, non lontano dalla casa della sua matrigna Lucia che, vedendola così coperta d’oro, l’accolse con felicità e si fece narrare tutto quello che le era successo.
Sentita la storia, Lucia voleva procurare la stessa ricchezza anche alla figlia Renata e così la mandò nei pressi della fonte con il fuso. Renata si punse le dita con i rovi per insanguinare il fuso, poi lo fece cadere nell’acqua e vi si gettò dietro.
Anche Renata giunse nel bel prato pieno di sole e di fiori e, dopo pochi passi sul sentiero, trovò il grande forno a legna pieno di pani che gridarono di nuovo: “Ah tirami fuori, tirami fuori, altrimenti brucio, sono cotto da un pezzo!” ma lei, che era pigra, rispose: “Fossi matta, non voglio mica insudiciarmi tutto il vestito!“. E proseguì fino all’albero di mele che era di nuovo carico di frutti e gridava: “Ah scuotimi scuotimi, le mele sono tutte mature! Aiutami!“. Ma Renata rispose: “Fossi matta, potrebbe cadermene una in testa!“. E proseugì ancora fino alla casetta della signora Holle che le chiese di aiutarla, proprio come aveva fatto con Rossella.
Il primo giorno, Renata si sforzò di essere diligente, ma già dal secondo e dal terzo non voleva neppure alzarsi al mattino e non ci pensava proprio a sprimacciare il letto e a far volare bene tutte le piume.
La signora Holle la licenziò in fretta. Renata era ben contenta e aspettava con impazienza la sua pioggia d’oro.
La vecchina la consusse al portone intarsiato, ma quando Renata passò, invece dell’oro si ritrovò tutta coperta di pece e piume e la signora Holle le disse: “Questo è quello che meriti per i tuoi servizi” ed il portone si richiuse dietro la sconsolata e pigra Renata.

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