La storia di Selmo e Rita

Gabriella cercava il testo di una vecchia filastrocca e grazie all'aiuto di Tatiana e Roberta, siamo riuscite a ricostruire tutto il testo! (12 giugno 2009).

La storia di Selmo e Rita

Leggiamo insieme: La storia di Selmo e Rita

Selmo e Rita una mattina
Senza dirlo alla mammina
Se ne andarono cheti cheti
Per il bosco degli abeti

Grosse fragole succose
ritrovarono nascose
E dei funghi grandi e belli
da sembrare degli ombrelli

E cammin cammin cammina
ecco apparve una casina
con il muro intonacato
del più fino cioccolato

Avea il tetto di torrone
e di zucchero il portone
circondata da un gran prato
di bei fiori seminato

Rita prese un fiorellino
E assaggiatolo un pochino gridò:
“Selmo, è di candito!
Prova quanto è mai squisito!”

E mangiarono i ghiottoni
Tutti i fiori grossi e buoni
E si tolsero l’arsura
col rosolio, addirittura

Stavan poi mangiando in fretta
della casa una gran fetta
quando apparve una vecchina
sulla bianca porticina

“Suvvia, entrate miei figliuoli,
siete proprio soli soli?
Sono buona come il pane
e mi chiamo Marzapane”

I bambini sorridenti
tosto entrarono contenti
Soffermandosi a guardare
tutti i dolci da mangiare.

Ma li prese gran paura
nel veder la strega dura
Far dei segni e col suo braccio
chiuder l’uscio a catenaccio!

“Ora siete in poter mio
e pagar dovrete il fio
per avere voi mangiato
tutti i fiori del mio prato”

“Tu, farai la mia servetta!”
Fe’ la strega alla bimbetta
“E tu andrai dentro al gabbione
a ingrassar come un cappone”

Selmo fu portato via
E rinchiuso nella stia,
mentre Rita disperata
fu in un angolo cacciata.

Pianse Anselmo tutta notte
a dormir fra botte e botte,
e per fargli compagnia
pure il gatto andò alla stia.

Tutti i giorni la streghina
Discendeva giù in cantina
volea il piccolo ingrassare
per poterlo poi mangiare.

Gli diceva: “Mio bambino,
metti fuori il tuo ditino!”
e privandolo allo scuro
ripeteva: “È magro, è duro!”.

Sfido! Anselmo furbo e fino
non porgeva il suo ditino
Ma allungava alla vecchina
una zampa di gallina

Ma una sera la vecchina
con il lume andò in cantina
E mettendolo un po’ in basso
vide il bimbo bello grasso.

“Or sei pronto mio cappone
per la prima colazione!”.
E salita in fretta in fretta
die’ l’annuncio alla servetta:

“Prepariamo l’acqua al fuoco
che andrò a prenderlo tra poco!”.
Rita piange e si dispera,
ma cattiva è la megera!

Quando l’acqua è già bollita
dice “Oh quanto son stordita!
Ho dimenticato il sale,
rimediamo a questo male”

E salita in fretta, in fretta
giunse all’acqua la vecchietta.
Rita pronta in un colpo solo
l’ha mandata nel paiolo!

Mentre quella sta a bollire,
Rita pensa ora a fuggire
e con Selmo liberato
torna a casa di filato.

E la mamma che ogni giorno
li aspettava di ritorno,
Nel vederli scorda il duolo
e ne fa un abbraccio solo!

11 commenti su “La storia di Selmo e Rita”

  1. alessandra says:

    grazie!

  2. daniela says:

    Selmo e Rita – mi permetto di inserire: 1)dopo cammin,cammina: “ecco apparve una casina con il tetto intonacato del più fino cioccolato”; 2)dopo siete proprio soli soli?:”sono buona come il pane e mi chiamo Marzapane”.

    Saluti a tutti.
    daniela

    1. Jolanda says:

      Grazie Daniela! Ho subito provveduto a correggere il testo! Grazie! Per caso lei ha idea di chi sia l’autore di questo testo? Ci farebbe piacere inserire il suo nome sul sito. Grazie ancora per il suo preziso contributo!

      1. daniela says:

        Purtroppo non ho idea di chi sia l’autore: Ricordo solo, avevo 5/6 anni, un libretto dove ogni pagina era riempita da un disegno che esprimeva chiaramente le rime sotto riportate. Ho provato un immenso piacere scoprire che altre persone sono alla ricerca di questa filastrocca che, insieme ad altre,è retaggio della loro (nostra )infanzia e non va perduta ma trasmessa alle generazioni future.
        daniela di San Donato Milanese

  3. Catia says:

    La mia mamma la finiva così:
    Mentre quella sta a bollire, Rita pensa ora a fuggire e con Selmo liberato torna a casa di filato.
    E la mamma che ogni giorno li aspettava di ritorno, nel vederli scorda il duolo e ne fa un abbraccio solo!

  4. Annamaria Macchi says:

    Confermo! Anche la mia mamma recitava l’ultima strofa proprio così!

  5. Fabio Bertola says:

    Ho ancora il libro a casa che era del nonno di mia mamma. È un po’ malconcio ma lo leggo ogni sera alla mia bimba adesso che poco per volta lo sta imparando a memoria. Grazie perché l ultima pagina era strappata a metà e mi mancavano e fino ad ora cercavo di ricordare da come me lo raccontava mia mamma.
    Mi permetto di dare un po’ di correzioni rispetto al libro che ho io
    Pagina 1
    “…cheti cheti, per il bosco degli abeti. Grosse fragole succose ritrovarono nascose (sic) e dei funghi grandi e belli da sembrare degli ombrelli”
    Pagina 2
    “…con il muro intonacato del più fino cioccolato”
    “…circondata da un gran prato di bei fiori seminato”

  6. Jolanda says:

    Grazie Fabio per aver condiviso con noi le correzioni. Abbiamo subito sitemato! Visto che hai il libretto, potresti inviarci notizie sull’Autore, la casa editrice, l’anno di pubblicazione? Così da poter rendere la segnalazione più accurata e precisa. Se poi riuscissi a fare anche qualche foto, potremmo usarla per illustrare il testo. Grazie!

  7. Fabio says:

    Purtroppo manca anche la pagina della copertina e l ultima per cui non so ne autore ne casa editrice. Se volete posso mandare foto di alcune pagine interne ma purtroppo niente copertina..

    Alcune altre piccole correzioni:
    “…gridò: Selmo è di candito!
    Prova, quanto è mai squisito”
    “…tutti i fiori grossi e buoni
    e si tolsero l’arsura…”
    “Suvvia, entrate miei figlioli!”
    “I bambini sorridenti
    tosto entrarono contenti
    soffermandosi a guardare
    tutti i dolci da mangiare.”
    “…far dei segni, e col suo braccio
    chiuder l’uscio a catenaccio!”
    “Fe’ la strega alla bimbetta”
    “…a ingrassar come un cappone!》
    Selmo fu portato via
    e rinchiuso nella stia
    mentre Rita disperata
    fu in un angolo cacciata.
    Pianse Anselmo tutta notte
    a dormir fra botte e botte,
    e per fargli compagnia
    pure il gatto andò alla stia.
    Tutti i giorni la streghina
    discendeva giu in cantina,
    volea il piccolo ingrassar
    per poterlo poi mangiare.
    Gli diceva: 《Mio bambino,
    metti fuori il tuo ditino!》
    E privandolo allo scuro
    Ripeteva:《È magro, è duro!》
    Sfido! Anselmo, furbo e fino”
    “…e mettendolo un po’ in basso…”
    “E salita in fretta in fretta,
    diè l’annuncio alla servetta.
    《Prepariamo l’acqua al fuoco
    che andrò a prenderlo tra poco!》”

  8. Jolanda says:

    Grazie ancora per le altre correzioni. Abbiamo subito sistemato! Faremo a meno della copertina se non c’è più. Va bene anche qualche pagina interna, magari quelle con le illustrazioni che ti sembrano più belle 🙂 Grazie!

  9. Fabio says:

    Mi ero perso il messaggio. Se mi mandi un indirizzo email giro un po di foto delle pagine.

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