La strega dal naso di ferro

C’era una volta un povero boscaiolo vedovo, che aveva tanti figli quanti sono i buchi di un crivello. Era per lui una pena enorme veder morire di fame i suoi poveri figlioli!
Un mattino prese la scure e andò nel bosco, deciso a non ritornare finchè non avesse trovato qualcosa con cui sfamare quei poverini.
Mentre vagava per il bosco, scorse una debole luce in lontananza. Andò a vedere che cosa fosse e trovò una casetta. Entrò e vide una mensa imbandita, con cibi e bevande; ma aveva un bel guardarsi tutt’intorno, non c’era anima viva.
Siccome aveva una gran fame, si mise a tavola e mangiò a sazietà. Poi prese la pipa e la caricò, la accese e si mise a fumare dicendo tra sè e sè: << Torniamo a casa alla svelta, a portare questi buoni bocconi ai bambini, i quali saranno certo assai impazienti di vedermi tornare>>.
Ma, nel momento in cui stava per eseguire il suo progetto, le vivande, il pane e il vino erano spariti, e un gattaccio nero si trovò seduto in mezzo alla tavola.
<< Questa è una stregoneria! Credo di esser finito in un covo di diavoli>>.
<< Hai indovinato>>, gli rispose una voce.
Si girò e vide davanti a sè una vecchia, brutta da far paura, con un naso di ferro lungo fino a terra, che faceva vibrare il pavimento ogni qualvolta lo toccava.
<< Io sono la madre del Re dei diavoli>>, disse << e quando mio figlio tornerà a casa ti porterà all'inferno>>.
In preda al terrore, il poveretto si inginicchiò e supplicò la vecchia strega di lasciarlo vivere, se non altro per quelle povere creature che morivano di fame.
<< Ti lascerò vivere, a patto che mi sposi. Ti prometto che sarò per i tuoi figli una seconda madre e non lascerò che manchi nulla>>.
A tali parole, il poveretto per poco non cadde riverso. Ma, vista la necessità, prese la decisione e acconsentì a sposare la vecchia.
Presi due sacchi, ne riempirono uno di pane, vino e lardo, l’altro oro e argento, poi si misero in cammino.
Arrivati in mezzo al bosco, si fermarono per riposare un poco e mangiare un boccone. La vecchia strega, contenta di aver trovato un marito, inghiottì diversi bicchieri di vino e si addormentò.
Allora il pover’uomo prese la scure e le spezzò il naso. Poichè tutta la forza della vecchia risiedeva nel naso, essa rimase là, lunga distesa, senza potersi muovere. Ma prima di morire emise un ultimo grido, ce risuonò per tutto il bosco.
Il pover’uomo prese i due sacchi e si mise in salvo.
Ma il Re dei diavoli, che aveva udito il grido di sua madre, si lanciò in suo aiuto.
Vedendolo da lontano, gridò al boscaiolo: << Ehi, buon uomo! Guarda dietro di te!>>
Ma il boscaiolo non gli diede retta e continuò a correre a più non posso.
Il diavolo lo raggiunse proprio sulla soglia di casa e, afferrandolo, gli gridò: << Scellerato, ti ho preso! Morirai di una morte terribile>>.
Richiamati da queste grida, i bambini accorsero e, credendo che fosse stato il loro padre a portare lì il diavolo, si misero agridare a squarciagola: << Babbo, portalo qui il diavolo! Ho tanta fame!>>.
Alla vista di tante bocche affamate, il diavolo si diede alla fuga e non tornò mai più.
Grazie al sacco pieno d’oro, il poveretto non dovette più angosciarsi per l’indomani e tutti vissero felici e contenti.

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