La terra della libertà

Ecco la poesia di Valerio (16 febbraio 2012).

Mentre un merlo col cuore in gola,
i campi i prati i monti sorvola,
il giorno passa la sera scende
il gran teatro apre le tende.
Accoron bimbi, soldati e donnette
per applaudire alle marionette
e vanno alle stelle le risate
mentre raddoppian le bastonate
che Pulcinella primo attore
prende e regala con grande ardore.
La commedia è giunta al terz’atto
con Pulacinella sempre più matto
perchè Arlecchino, testa fina,
gli ha rubato Colombina.
A un tratto sode un cinguettio
Pulcinella amico mio!
Pulcinella stammi a sentire
sono venuto per farvi fuggire.
Il nostro merlo, scappa di qua
o Malvasia ti acchiapperà.
In quel momento Don Fernando
un barilotto stava vuotando
sente il suo nome si arrabbia,
s’affaccia, pesta i piedi grida minaccia.
Questa battuta non era in programma
voi rovinate il mio bel dramma.
Sapete bene che io non permetto
che si reciti a soggetto:
e il Merlo col becco un due tre
taglia i fili a tutti e tre.
Arlecchino e Colombina
se la filano in sordina,
ma Pulcinella prima il bastone
restituisce in testa al padrone.
Poi sgusciando tra bimbi e donnette
si misero in salvo le tre marionette.
Sei gambe di legno chi le ripiglia
stavan filando a meraviglia .
Ma dove vanno?
Ma questo si sa
van nel paese della libertà,
una terra felice e onesta
dove nessuno ha un filo in testa.
se questa terra ancora non c’è
la faremo io e te!

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