La Voce Di Loreto

Questa filastrocca la manda Mamma Orsetta (13 dicembre 2001).

In Un Abbaino Di Un Gran Casamento,
Per Un’improvvisa Folata Di Vento,
Loreto, Abilissimo Gran Parlatore,
Si Prese All’istante Un Gran Raffreddore.
E Il Colpo Di Vento, Brutale E Veloce,
Gli Tolse Del Tutto Le Forze E La Voce.
Che Fare? Aspettare, Secondo Natura,
Che Torni La Voce E Una Forma Sicura.
Che Ne Sa Loreto, Oh Bontà Divina,
Che In Casi Del Genere C’e’ Pur L’aspirina?
Così I Giorni Passano: Loreto E’ Avvilito,
Si Sente Fiacchissimo, Come Sfinito;
E poi E’ Giù Di Corda, Persino Digiuno,
Perchè Senza Voce Non Piace A Nessuno.
Finchè Un Triste Giorno, Loquace E Carino,
Non Prende Il Suo Posto Un Pappagallino!
Un Pappagallino Che Più Di Scemate
Non Dice: Eppur Suscita Grandi Risate.
Loreto E’ Sconvolto, Nascosto In Un Canto,
Ci Manca Assai Poco Che Non Scoppi In Pianto.
Che Fare, Che Fare? Ahimè, Far Fagotto!
Oppur, Tanto Vale, Buttarsi Di Sotto,
Mai Sia: Se Loreto La Voce Non Ha,
Di Certo Non Manca Di Gran Dignità.
Perciò Sbatte L’ali, Rovescia Il Piattino,
S’avventa Furioso Sul Pappagallino.
“Vai Via!”, Gli Urla Roco. Sarà La Sfuriata?
Eppur, Per Incanto, La Voce E’ Tornata!
Spennato, Oltraggiato, Quell’altro E’ Fuggito.
Sol Ora Ha Capito: Loreto E’ Guarito!

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