La zumba delle medicine
Barbara di Castri
C’era una volta un grande ospedale dei bambini, era una casa tutta bianca con tanti piani e lì ci si curava per ritornare in forma. Ogni giorno entravano bambini di tutte le età, alcuni di loro erano un po’ spaventati, perché non sapevano a cosa andavano incontro. In fondo ad un lungo corridoio c’era un armadio pieno di medicine e di cerotti. Spesso le medicine parlavano fra di loro e con i cerotti: “Che peccato. Tutti questi bambini hanno così paura di noi e non sanno invece il bene che facciamo loro”. Una grande garza bianca diceva: “Dovremmo parlare con i medici e fare capire loro che noi siamo le vere stelle di questo ospedale! Perché ogni bambino che viene a contatto con noi poi guarisce e diventa splendente come una stella cometa!”. “Hai proprio ragione” diceva una supposta. Aggiunse uno sciroppo vanitoso: “Io sono il più amato dai piccoli perché sono dolce come un pasticcino”. “Io non ho questa fortuna” diceva l’antibiotico”, “Nemmeno io” rispondeva una povera siringa. Allora al termometro, rivelatore della febbre, venne un’idea: “Organizziamo uno spettacolo straordinario per tutti i nostri bambini”. “Per una sera usciamo da questo armadio e facciamoli tutti ridere e divertire!”
E quella sera successe un fatto straordinario: le garze, i cerotti, le supposte, le siringhe, le purghe, le medicine amare si misero a ballare una zumba, un ballo scatenato, ma così scatenato e divertente che tutti i bambini di quell’ospedale si misero a ridere e a battere le mani! E mentre ballavano le medicine dicevano: “Vedete bambini? Non siamo poi così cattive!”. Nella vita un po’ di dolore ti fa apprezzare tanto la felicità! E tutti i bambini di quell’ospedale non piansero più, perché avevano capito che le medicine, le siringhe e i cerotti erano la cura per la felicità!