L’aereo capriccioso
Barbara di Castri
L’aereo capriccioso voleva atterrare solo dove voleva lui e non sopportava di essere guidato da nessun pilota. Era un aereo molto monello e si divertiva a giocare, a scendere in picchiata fra le montagne o vicino alle onde del mare e ai ruscelli, per poi risalire in alto e far tremare di paura tutti i passeggeri.
L’aereo capriccioso era coraggioso e volteggiava nel cielo ridendo per farsi ammirare dai bambini che lo guardavano da terra con il naso all’insù. Aveva una grande pancia tutta colorata, le ruote fosforescenti e le ali lunghissime per abbracciare il mondo intero. Aveva volato sopra tanti paesi ed era atterrato per farsi ammirare soprattutto dai bambini di tutte le razze. L’aereo capriccioso si chiamava Bianco Volo ed era molto amico delle nuvole che all’occorrenza lo avevano sempre aiutato, portando la pioggia dove era necessario o volando via per aiutare il sole a sorridere.
Un giorno stava volando sopra un paese che aveva sempre festeggiato la primavera con una festa cara ai bambini: la festa degli aquiloni. Bianco Volo incuriosito scese un poco verso terra per godersi lo spettacolo, ma non ebbe una buona accoglienza, lì sotto stavano sparando! Allora con un’abile virata riuscì a schivare il pericolo. Più in là vide un aquilone rosso che decollava solitario, subito si avvicinò e gli chiese: “Cosa succede?”.
“Sono appena volato via dalle mani di un bambino monello come te, Bianco Volo, perché volevo salvargli la vita”. “Perché?”, “Perché si era ostinato a far volare il suo aquilone per prepararsi alla festa, anche con la guerra, e questo non è possibile perché è molto pericoloso! Adesso tutti i miei amici aquiloni sono stati nascosti in luoghi sicuri, perché domani non potremo volare per la festa di primavera. Ma sono fiducioso e certo che un giorno ritorneremo a rincorrerci in cielo”.
“Capisco”, disse Bianco Volo, “Cosa posso fare? Vediamo… mi è venuta un’idea! Vai a chiamare tutti gli aquiloni tuoi amici, diventerete i miei passeggeri speciali per una notte e rincuora tutti i bambini perché la festa domani ci sarà!”.
Ed il giorno seguente Bianco Volo mantenne la promessa: caricò tutti gli aquiloni e la mattina presto scese in picchiata sopra quel paese e lanciò in aria più di 1000 aquiloni, che finalmente felici nell’aria iniziarono a rincorrersi e a volteggiare per la gioia di tanti bambini, mentre le sue ali con una matita magica scrivevano nel cielo una parola meravigliosa: PACE. E pace fu in quel paese.