L’ape preoccupata
Se vi piace questa poesia, dovete ringraziare Piera (2 gennaio 2014)
“Che disdetta”, disse l’ape alla formica.
Non ho più miele e mi son punta con l’ortica
Volo di corsa senza mai riposare
e poi ritrovo quell’orso che cerca da mangiare
Tutta affannata mi do un gran da fare
Planando sui prati e sulle vette
Ma niente, neanche un uovo per fargli un’omelette
Allora interpello con dolcezza il gatto matto
avrà di sicuro un po’ di zenzero nel piatto
“Mi dispiace, l’ho dato tutto al canarino, continuava a starnutire ed era infreddolito, poverino”.
L’ape tanto preoccupata aveva pensato, allora, a come preparare una buona marmellata
Cosi, sperando di sfamare l’orso bruno
Cercò dei frutti per evitare il suo digiuno
Non trovò frutti di bosco e neppure more
Ma intanto scorrevano le ore…
Trovò un bel lago in una valle pittoresca
e chiese al pescatore cosa c’era alla sua esca:
“Ecco, tieni, ape cara, una trota bella fresca”.
E finalmente soddisfatta l’ape tanto indaffarata
abbandonò l’idea della marmellata
“Ho trovato qualcos’altro da mangiare,
così il caro orso riuscirò ad accontentare!”