Lasciateci godere

Tommaso Giarrizzo

Tratto da "Il Giornale dei Bambini" Anno VIII Num. 9 - 26 febbraio 1903

In mezzo a noi, piccini dagli occhi scintillanti
poco devoti ai libri ma dai balocchi amanti,
ci son tante promesse, tante speranze buone
cui l’avvenir prepara un largo guiderdone.
Qualcuno fra di noi forse sarà guerriero,
qualche altro avrà la toga per difendere il vero,
forse c’è tra di noi chi adoprerà l’inchiostro
per scrivere la storia del tempo che fu nostro.
Potrebbe anche avvenire che alcun d’ingegno alato esser potesse un giorno un ministro di stato.
Tal altro, da la mente profonda, scrutatrice,
potrà trovare il modo novissimo, felice
di valicar montagne, traversare oceani
con mezzi più sicuri, più celeri e più strani.
Forse qualche altro, pieno di gran filantropia,
con lo studio indefesso potrà trovar la via
di far giungere tutti sino alla tarda età,
debellando dei mali tutta la crudeltà.
Certo saria più bello che gingere alla luna
donde non è venuto fin’ora notizia alcuna.
Forse di noi taluno più di tutti devoto
potrà vestire il saio e vivere in remoto
chiostro, lontan lontano dal mondo ingannatore
e fare anche del bene in nome del Signore.
Ed io che farò mai quanto una barba folta
mi adornerà la faccia e avrò la lingua sciolta
come non l’ho? Non posso dirvelo fin d’adesso:
io spero che alla scuola farò sempre progresso.
Ma mentre ancor non siamo nè medici nè frati,
nè guerrieri nè inventori, nè pure magistrati
lasciateci godere l’allegro carnevale
folleggiare vogliamo! non c’è nulla di male.
E’ ver siamo piccini, ma ne l’età matura
farem cose migliori ma sott’altra figura.
Non ti torna, il sapete, piccini un’altra volta,
lasciateci godere, godere a briglia sciolta!

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