L’astronauta

La Stanza di Livio

L'astronautaDunque astronauta, cala il sipario
sull’anno che passa e sul calendario.
Ho girato i giorni, uno per uno
e in un baleno siam giunti al trentuno.

L’anno passato a maggio son nato
mentre in quest’ultimo ho camminato.
È stato un anno intenso e giocoso,
ma per il prossimo sono curioso!

Dimmi, dall’alto di una navicella,
mentre saltelli di stella in stella,
cosa hai già visto del ventitré,
cosa riserva per il mondo e per me?

«Livio non correre, non aver fretta
io vedo da qui tutto ciò che ti aspetta,
ma tu non farti troppe domande,
non aver foga d’essere grande!

Il vero dono che abbiamo è il presente,
se ne dimentica spesso la gente,
vive con ansia per ciò che sarà
e non si accorge del bello che ha già.

Questo so dirti dai cieli lontani,
sei tu l’artefice del tuo domani!
Cammina tanto, consuma le suole,
piangi ed arrabbiati quando ci vuole.

Ma ascolta un consiglio, se di me ti fidi:
il più del tempo gioca e sorridi,
osserva tutto, impara tanto,
ama il disegno, la danza e il canto.

Stancati molto, fai dei bei sonni,
esplora bene la casa dei nonni,
va’ sul cavallino finché ti regge,
ascolta sempre chi un libro ti legge.

Ora riparto, le stelle son tante,
ho nuovi pianeti nelle mie mire:
ma infine ricorda che ciò che è importante
non è tanto il nascere, ma il divenire».

 

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