Le bombe intelligenti di Rollo e Angela

Francesca Capelli

Da “Io e il mio bambino – speciale 0-14” – Numero Settembre 2006 – Sfera Editore

Quella mattina la Bitelli, la maestra di scienze, entrò in aula tutta agitata. “Ragazzi, c’è una grande notizia”, esclamò, sputacchiando più del solito per l’emozione. “La scuola organizza un concorso scientifico. Avete un mese di tempo per fare una ricerca, poi dovrete esporre i risultati a tutti gli alunni e gli insegnanti, in una giornata che chiameremo il Science Day!”.
Science Day vuol dire “giornata della scienza”, ma in inglese fa molto più effetto.
La Bitelli parlava (e sputava) a macchinetta. “La ricerca migliore sarà premiata da una giuria di cui faranno parte il nostro amato preside Leopoldo Tricarico, il sindaco e l’assessore all’istruzione. Forza, dovete iniziare subito a pensare, potete lavorare a coppie o a piccoli gruppi”.
Improvvisamente, dalla prima fila, si alzò una mano, seguita da una vocetta stridula: “Io vorrei lavorare da sola…”. Sia la mano sia la vocetta appartenevano alla Sarah (con l’acca in fondo) Ponchielli, detta anche Laponchiellisarah (sempre con l’acca in fondo), famosa perché non invitava nessuno a casa sua a studiare, non suggeriva mai o al massimo suggeriva sbagliato (apposta).
“Ti pareva che non volesse fare da sola anche questa volta”, pensò Rollo, mentre si sbracciava per arrivare l’attenzione della sua amica Angela. Rollo voleva stare in coppia con lei, un po’ perché erano amici dai tempi dell’asilo, un po’ perché Angela aveva una passione per la scienza, tanto che tutti la chiamavano “Piero” Angela. Insomma, una garanzia.
Rollo in realtà si chiamava Rolando, un nome da sfigatone che a lui non piaceva. A sceglierlo era stata sua madre, che aveva le manie di grandezza perché aveva studiato lingue all’università e si era appassionata a un poema intitolato “La chanson de Roland”. Che si legge lasciansonderoland e vuol dire “La canzone di Rolando”. Racconta di un paladino, Orlando o Rolando, che viene ucciso in battaglia (per questo, Rollo avrebbe preferito chiamarsi Ronaldo, che almeno lui vinceva e faceva sempre goal).
Il pomeriggio stesso, Rollo e Angela si ritrovarono per decidere il tema della ricerca. E pensarono subito di inventare qualcosa che potesse piacere al capo della giuria, il preside Tricarico, detto Tricaccolo perché si infilava sempre le dita nel naso. “Ci siamo!”, esclamò Rollo. “Inventeremo una pasta per fare le caccole artificiali, vedrai che il preside ci farà vincere”.
Angela non era troppo convinta. “Guarda, che secondo me dovremmo pensare a qualcosa di utile per l’umanità, chessò, contro la fame nel mondo o per la pace… Ho un’idea! Perché non inventiamo delle bombe intelligenti che non esplodono? Così le guerre le faranno con quelle e nessun bambino si farà male”.
Rollo dovette ammettere che tra una caccola artificiale e una bomba intelligente non c’era gara e che l’idea di Angela forse aveva più possibilità di vittoria. Sì, la sua amica era proprio geniale, anche se era una femmina. Però non voleva dargliela vinta subito. “Sì, ma a una condizione”, disse. “Le bombe devono assomigliare un po’ alle caccole”.
Angela sospirò, pensando che quella di Rollo era una vera fissazione, però alla fine decise di farlo contento. Prese un bloc-notes, lo aprì e lo passò a Rollo. “Guarda, ho già la formula. Stasera mia mamma prepara il pollo arrosto. Io prenderò le ossa delle cosce e le metterò a bagno nell’aceto. Devono starci 4 settimane, siamo giusto in tempo. Diventeranno elastiche e le potremo usare come fionde. Invece, la sera prima del concorso, a bagno nell’aceto ci metteremo delle uova. In una notte, l’aceto scioglie il calcio del guscio e lascia la pellicina interna, così alla mattina le uova sembreranno mollicce come caccole, sei contento? Le uova saranno le nostre bombe. Spiegheremo che nelle guerre si potranno usare queste come armi, lanciandole con l’osso-fionda. Così non morirà più nessuno. Al massimo i soldati si sporcheranno le divise”.
Il giorno della gara, Rollo e Angela si alzarono presto e furono i primi a entrare a scuola. Avevano montato un bellissimo banchetto, con le uova e gli ossi di pollo in esposizione, con tanto di cartellino “bombe intelligenti” (che davvero sembravano delle caccolone giganti) e “ossi-fionda”. Angela aveva preparato un cartellone in cui spiegava, con delle formule incomprensibili per Rollo, il processo con il quale l’aceto scioglie il calcio.
Di fianco a loro, c’era Laponchiellisarah (con l’acca in fondo) che aveva portato uno stupidissimo cartellone sul ciclo dell’acqua, con dei disegni che facevano pena.
Rollo e Angela si scambiarono uno sguardo d’intesa. Avevano la vittoria in mano.
La giuria si fermò davanti al loro banchetto. C’erano il preside Tricarico, il sindaco e l’assessore all’istruzione, in compagnia delle loro mogli. Angela iniziò a spiegare la ricerca, come avevano preparato le bombe intelligenti e gli ossi-fionda e tutte le vite umane che pensavano di salvare. Intanto Rollo faceva la dimostrazione in diretta, fingendo di lanciare una bomba-uovo e mostrando l’elasticità dell’osso-fionda.
Tutti erano molto impressionati. La maestra Bitelli continuava a ripetere: “Interessante, molto interessante”. Il preside Tricarico si infilava le dita nel naso a più non posso tanto che Rollo pensò che in fin dei conti la sua idea sulle caccole artificiali non era proprio da buttar via. Ma sul più bello, un improvviso starnuto gli fece perdere il controllo della fionda, che mandò l’uovo a spiaccicarsi sul vestito della moglie del sindaco.
Fu un disastro. Angela cercò di salvare la situazione, facendo notare a tutti che la bomba non era esplosa e quindi non aveva fatto un gran danno. Il sindaco diventò di mille colori. La moglie del sindaco svenne e, appena si riprese, iniziò a strillare che il vestito era nuovo, era il suo preferito e che dovevano ripagarglielo. La Bitelli balbettava scuse e il preside Tricarico, per lo shock, si era tolto le dita dal naso. Rollo provò a dire che la sua amica Angela era una grande scienziata e che di certo avrebbe inventato una formula per smacchiare il vestito. Tutto inutile.
I due bambini si presero una nota. E il concorso fu vinto, indovinate, dalla Sarah (con l’acca in fondo) Ponchielli, o se preferite Laponchiellisarah (sempre con l’acca in fondo). Angela consolò Rollo dicendo che nella scienza le cose vanno così e che i grandi geni sono sempre incompresi. Ma Rollo si convinse definitivamente che sarebbe andata meglio con le caccole artificiali.

PS: puoi provare anche tu l’esperimento di Rollo e Angela, ma non tirare le uova!

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