L’estate di san Martino

Loredana Bertone

 Tratta dal testo inedito "Filastrocche a Briglie Sciolte"

L’estate di san MartinoUna leggenda del passato
che ho appena letto e rispolverato.
Ci narra con simpatia
una storia che dona allegria.
La gentilezza e la bontà del cuore
donano alla vita un arcobaleno di colore.
Siete pronti per ascoltare
ciò che vi sto per narrare?

Un giorno di novembre
San Martino uscì a cavallo
era un giorno freddo e piovigginoso,
uno di quelli in cui era meglio stare a riposo.
Sul suo cammino,
incontrò un uomo rannicchiato,
infreddolito e rattristato.

Dispiaciuto per la situazione
San Martino prese una decisione,
con la spada tagliò il suo mantello a metà
e lo donò all’uomo con generosità.
Questo gesto carico d’amore
fu ricompensato con lo spuntar del sole.
L’aria si riscaldò come per magia…
i bei gesti portano ovunque allegria.

“Durante il sonno, Martino sognò Gesù
che raccontava agli angeli il suo gesto generoso”.
Quando al mattino si destò
il suo mantello, integro trovò.
Fu toccato nel profondo
da questo sogno d’amore fecondo.
Si convertì, venne battezzato
e divenne un vescovo da tutti i cittadini acclamato.

Proseguì fino alla morte la sua opera pastorale
è questa una storia che vale la pena raccontare.
Le belle azioni viaggiano nella storia
e lasciano un’impronta nella memoria.
Concludo la narrazione con il detto:
“L’estate di san Martino
dura tre giorni e un pochino”.

 

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