Lettera a Gesù Bambino
Guido manda questa fiaba (30 dicembre 2001).
Caro Gesù Bambino,
anche quest’anno è arrivato il Natale con le luci, il presepe e tanti pacchi sotto l’albero. Io per tutto l’anno sono stato un bambino buono, non ho fatto i capricci né ho risposto male alla mamma, ogni tanto ho fatto i dispetti alla mia sorellina, ma poi le ho sempre chiesto scusa.
Quest’anno non voglio più le macchinine o i soldatini perché ormai sono diventato grande, però per iniziare bene il prossimo anno, vorrei che tu mi portassi un bel berretto colorato pieno zeppo: vorrei, che Tu ci mettessi dentro, tutte quelle parole che devo dire nei momenti più difficili, quelle parole di gioia, pace, armonia di cui spesso le persone si dimenticano. Ci vorrei dentro anche tante idee nuove, che sappiano saltare fuori e diventare tanti piccoli folletti e gnomi al lavoro e che non scompaiano con il sorgere del nuovo giorno. Portami anche un po’ di caramelle, da donare ai miei amici e anche a chi mi sta antipatico, perché forse, le merita anche più di me. Se c’è ancora posto portami una gomma e una matita colorata, per cancellare tutti i momenti brutti e tramutarli in ricordi lieti. Se riesci, portami anche una bella sciarpa lunga lunga, con cui poter avvolgere e proteggere chi mi è accanto e anche dei bei guanti caldi per scaldarmi le mani e per accarezzare quelli a cui voglio bene. Vorrei anche un sacchettino con un po’ di speranza mischiata al giudizio, con la semplicità e un pizzico di fantasia. Portami un plettro a forma di cuore, delle note colorate ed un pennello, per poter dipingere le mie canzoni più belle, in modo che mi facciano compagnia e mi riscaldino il cuore. Portami una stellina, che mi indichi la Tua strada anche quando il sole si riposa e il sentiero si confonde nell’erba alta e fammi trovare anche degli stracci, perché non mi possa dimenticare chi sono e di che cosa ho veramente bisogno. Portami un bastone, che sia capace di aiutarmi quando il terreno diventa più ripido e anche una corda e dei moschettoni, per potermi legare a chi mi sta davanti e mi conduce e anche a chi mi sta dietro e ha bisogno del mio aiuto. Portami un paio di occhiali, che mi aiutino a vedere ciò che mi sta davanti e una lente di ingrandimento, per scorgere in ogni piccolo particolare la bellezza dei tuoi doni. Mi piacerebbe avere anche un bel fiore da piantare in giardino, un fiore che resista al freddo, alla pioggia, al vento, al fango ma che sbocci tutti gli anni con i suoi colori e il suo profumo, perché io sono come lui: debole e indifeso, ma con il Tuo aiuto posso resistere a qualsiasi avversità. Infine vorrei che infilassi nell’ultimo buchetto una chiave capace di aprire il cuore di tutti, quel cuore, spesso chiuso in se stesso, ma di cui io voglio ascoltare le lacrime, ridere alle sue fantasticherie, suonare una melodia battendo il piede al suo ritmo e danzare, ad ogni passo, senza mai sentire la stanchezza, sognare e scaldarmi col suo amore.
Infine, caro Gesù, ricordati di tutti bambini del mondo, non far mancare loro una famiglia e falli crescere con tutto l’amore che meritano. Grazie Gesù.
Complimenti. Chi e stato a scrivere questa poesia cosi bella?