L’importanza di una goccia di miele

Ecco la fiaba di Zia Mariù. (20 febbraio 2007).

Erano passati già cinque anni e Melli, la regina delle api, era diventata oramai vecchia. Il suo potere, la sua sostanza reale, stava per svanire lentamente, era ora di dare spazio ad una nuova regina ape. La vecchia regina annunciò ai suoi sudditi che un giorno o l’altro avrebbe abbandonato la colonia. Le giovani api operaie cominciarono a costruire nuove celle reali. La regina aveva così provveduto a depositare e nutrire nelle piccole celle le larve da cui sarebbero nate le nuove regine.
E quel giorno presto arrivò.
Un gran brusio, bruzzzz bruzzzz bruzzz, le api operaie erano tutte pronte, lo sciame sembrava un grosso grappolo d’uva, giallo e nero. Le api esploratrici si innalzarono in volo e cominciarono a cercare un nuovo luogo dove fermarsi per fare il nuovo nido. Intanto, nel vecchio alveare, le celle cominciarono ad animarsi .
Una nuova regina nacque, bellissima, color dell’oro e con piccole ali nere lucide come seta. Si chiamava Carmielina.
Da brava regina cominciò subito a dare i compiti ai sudditi dell’alveare.
Alle api giovani, quelle che avevano tre giorni, loro dovevano fare le pulizie, quelle che avevano dieci giorni dovevano fare le baby sitter e nutrire le piccole larve che erano dentro le celle, quelle che avevano quindici giorni dovevano ristrutturare o costruire con la cera, quelle di venti giorni dovevano sistemare il miele e il polline nei favi che portavano le api bottinatrici, quelle che avevano venti giorni dovevano fare le guardiane all’entrata del nido e quelle che avevano quarantacinque giorni, le più esperte, diventavano bottinatrici ovvero dovevano andare a cercare il cibo.
La giovane regina, dava delle feste bellissime, specialmente quando le api bottinatrici dovevano dare le informazioni alle loro compagne sulle fonti di cibo trovate. Delle danze che venivano eseguite al buio dell’alveare, lungo le pareti verticali dei favi. Una armoniosa danzatrice tutta profumata di fiori si esibiva e le sue amiche ballavano con lei toccandola con le piccole antenne. Così lei, bellissima e leggiadra e sinuosa, con il suo linguaggio particolare, comunicava alle sue laboriose amiche apine quanto era distante e quanto cibo era disponibile nel campo.
Quella primavera, nel bosco vicino al prato dove era situato l’alveare della regina Carmielina , arrivarono tanti animali nuovi.
Un giorno passava di lì Ronfo, un giovane e ancora insonnolito orso bruno.
La giornata era bellissima e le api stavano lavorando di gran lena. Un profumino di miele aleggiava nell’aria.
Nonostante nel prato il contadino avesse messo varie arnie, il curioso orso si diresse verso l’alveare della regina Carmielina.
Molte api armate di tutto punto pattugliavano davanti all’alveare, appena videro avvicinarsi… minaccioso a rumorosi e veloci passi il grande orso, un gran subbuglio successe.
BruzzzzBruzzz Bruzzz Bruzzzzz……
Il brusio aumentava sempre più, la disperazione prese le piccole api, quel ghiotto mascalzone stava distruggendo tutta la loro casa ingollando ingordamente tutto il loro miele.
La regina Carmielina intanto con la sua scorta era uscita a fare una giratina ad odorare stami e pistilli dei fiorellini del prato fuori dal bosco. Alcune api riuscirono a fuggire alla furia dell’orso e stremate accorsero ad avvertire la loro regina.
Cosa escogitare per cacciare l’usurpatore distruttore, pensò immediatamente Carmielina. Ma vistolo, quanto era grande e grosso e furioso, non le restò che sacrificarsi per i suoi sudditi, si avventò con il suo piccolo aculeo velenoso sul naso dell’intruso peloso e con tutta la sua forza lo infilzò . La giovane e valorosa ape regina cadde sfinita a terra tra fiori rosa sfumati di blu, in fin di vita, le sue amiche api accorsero per aiutarla, piangenti la circondarono .
Lei chiese, con un filino di voce, se l’aggressore era stato sconfitto, loro si voltarono e videro l’orso Ronfo che leccandosi le zampe fuggiva, strofinandosi però il gonfio naso nero. Carmielina sorrise, appoggiò la sua testolina coronata ad un soffice petalo di fiore rosa sfumato di blu e chiuse gli occhi.

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