L’oca giuliva
Se vi piace questa poesia, dovete ringraziare Puccia (6 ottobre 2012).
Se ne va la bella ochetta,
con un piglio un po’ da sogno.
piano, piano nello stagno.
Le sue piume si rassetta,
sotto l’acqua infila il collo
e poi lo scrolla in grande fretta.
Pronta e tutta sistemata,
danza al suon di un “minuetto”,
le fan coro tutt’intorno le ranocchie del “laghetto.”
La giuliva non si cura di ascoltar quelle” ranelle”,
preferisce rimirarsi gli occhi, il becco e le “piumelle”.
Passa il tempo in quello” specchio”, a curarsi nell’aspetto :
non le importa se c’è il sole o vien giù un acquazzone,
quella dolce e cara ochetta vuole essere perfetta.