L’ocona sgangherona

Fabio Concato

Il testo di questa canzone, che partecipò alla 33° edizione dello Zecchino d'Oro (1990), mi è stato inviato da Nonna Giuse.

ocona sgangherona

Cantiamo insieme L’ocona sgangherona

C’era una volta l’ocona sgangherona
morbida e larga come una poltrona
era cresciuta in un vecchio casale
sempre al lavoro e stava un po’ male.
Era simpatica la sgangherona
era un po’ tozza non era bella,
ma stava in guardia ed era brava
faceva proprio da sentinella.

Poi una sera fece fagotto
con un grazioso fardello nel becco
sotto le stelle si mise in cammino
camminerò fin che viene mattino.
Chi la incontrava diceva: che bella!
quell’oca grassa che caracolla,
ma sgangherona sentendosi inquieta
faceva finta di avere una meta.

Dopo due giorni e due notti di viaggio
la sgangherona si fece coraggio
lasciò la strada che andava a Corfù
e in un laghetto si buttò giù.
Un anno dopo passando di li
chi la vedeva diceva così:

Guarda che furba la sgangherona
morbida è l’acqua come una poltrona,
dal più bel cigno si è fatta sposare
e adesso tutti vanno a guardare,
a sette piccoli grassi cignetti
e tanti amici castori e folletti.

Un anno dopo passando di lì
chi la vedeva diceva così:
guarda che furba la sgangherona
morbida è l’acqua come una poltrona
dal più bel cigno si è fatta sposare
e adesso tutti vanno a guardare,
a sette piccoli grassi cignetti
e tanti amici castori e folletti.

Mentre l’ocona caracollando
ballò un bel valzer col cigno Rolando
nel lago i pesci nel cielo i gabbiani
un bimbo ride e gli batte le mani.
Nel lago i pesci nel cielo i gabbiani
un bimbo ride e gli batte le mani…

 

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