Luna d’aprile
Angelo Giarnese
Si piega la luna leggera
al vento fugace d’aprile:
nell’aria frizzante e sottile
le parla sommessa la sera.
Le dice: “Sei bella, bambina:
illumini il tiglio e l’alloro,
ma mancano i riccioli d’oro
per renderti ancor più carina;
chiediamoli un attimo al sole
che adesso risplende lontano,
lui solo può darci una mano:
può farci felici, se vuole;
s’allungano ovunque nel cielo
infatti i suoi raggi ribelli:
son morbidi e fulvi capelli
che splendono al caldo ed al gelo;
mia cara, dobbiamo cercarlo,
dobbiamo raggiungerlo adesso
e chiedergli il breve permesso
di stargli vicino e abbracciarlo!”.
Allora, mettendosi in viaggio,
raggiungono il sole, al tramonto,
che accetta con gioia il confronto
che ride a sentire il messaggio.
Le stelle li guardano fisse
alzando pian piano un bel coro:
nel cielo compare l’eclisse,
la luna ha i suoi riccioli d’oro.