Lunedì – La strega in bicicletta
Sofia Gallo
Smorfiosetta, strega nervosetta, aveva davvero una bella scopa. Il manico era di legno massiccio, il sellino imbottito e lo schienale alto e comodo.
“Una scopa da far invidia a chiunque”, diceva la portinaia, quando Smorfiosetta usciva di casa.
“Davvero bella!”, diceva il vigile.
“Decolla in modo perfetto”, diceva il signore del botteghino dei giornali.
Smorfiosetta accettava i complimenti, metteva in moto la sua scopa e volava con aria da gran signora. Dove andasse nessuno lo sapeva, forse nemmeno lei. Andava e basta.
Un giorno le streghe della città decisero di fare una gara sulle loro scope.
“La mia scopa va piano. E’ troppo pesante per vincere”, borbottò Smorfosietta. E cominciò ad essere sgarbata con tutti.
“Non state lì immobili a guardarmi” diceva. Oppure:
“Fatevi gli affari vostri” e altre gentilezze del genere.
Così nessuno le disse più niente.
Smorfiosetta si offese, si chiuse in soffitta e non si fece più vedere.
Il giorno della gara si vestì a festa e uscì con una nuova scopa. Aveva legato ad un tubo d’alluminio il sellino e il manubrio di una vecchia bicicletta da corsa.
“Magnifico”, disse il vigile.
“Ingegnoso”, disse il signore del botteghino dei giornali.
“Mi raccomando, attenta al vestito”, disse la portinaia. Smorfiosetta nemmeno li guardò. Era impegnata a mettere in moto la sua nuova scopa che non voleva alzarsi da terra.
“Non funzionerà mai – piagnucolò Smorfiosetta – Perderò la gara”.
Il vigile e il giornalaio ebbero un’idea. Presero due ruote di una vecchia bicicletta e le fissarono al tubo d’alluminio.
“Il regolamento della gara – disse il vigile, che di regolamenti se ne intendeva – non dice che la scopa debba volare. Si può anche pedalare”.
Smorfiosetta lo guardò stupita, poi salì sulla scopa-bicicletta, si mise a pedalare e divenne subito bravissima.
Partecipò alla gara e la vinse.
Tutte le streghe allora vollero una scopa da corsa come quella di Smorfiosetta. I rigattieri furono felici perché si liberarono di tutti i rottami delle vecchie biciclette.
Chi fu un po’ meno contento fu il vigile. Nel traffico della città sfrecciavano cento e più biciclette impazzite e il regolamento non permette di multare le streghe!