L’uomo con il cavallo zoppo
Stefania manda questa fiaba (22 gennaio 2002).
Sono passati vari e vari anni dal giorno in cui l’uomo con il cavallo zoppo trottava lungo la strada dei desideri.Andava cantando per tutto il tempo, dando spazio ai suoi pensieri e raccogliendo sorrisi dalle ragazze che incontrava lungo il cammino.
Arrivò, alla fine, in un villaggio che era abitato dagli uomini dalle due teste: andavano in giro con una maschera orribile dietro la nuca per spaventare la tigre che frequentava il bosco intorno al villaggio.Si diceva che avevevano carattere come la tigre a cui dedicavano tutte le loro preoccupazioni e pensieri. Si diceva che vivevano di giorno nel villaggio e di notte nel bosco in orride caverne, che diventavano tigri , che correvano insieme a loro giocando con i loro piccoli.
Quando l’uomo con il cavallo zoppo arrivò al villaggio era da poco successo un fatto singolare anche per gli uomini con la maschera. La figlia del capo del villaggio era sparita in un giorno di calura, nel sole, all’orrizzonte e di lei non si sapeva più nulla.
Si diceva che una tigre che non aveva uguali si era vista girare nel villaggio, che era venuta a prendere la ragazza e che tutti quanti avevano assistito all’accaduto erano rimasti addormentati per più giorni prima che al risveglio non scoprissero la sparizione.
Gli uomini con la maschera chiesero all’uomo col cavallo zoppo di andare a cercare la figlia del capo e di portarla indietro, perchè, da quando lei mancava, era sceso il silenzio nel villaggio, i colibrì non volavano più vicino al ruscello e le farfalle non volteggiavano più sui prati.
L’uomo col cavallo zoppo acconsentì e partì verso l’orrizzonte alla ricerca della ragazza avendo prima preso il dono degli uomini con la maschera.
Trascorsero sette lunghi giorni, ma della fanciulla non si sapeva nulla, alla fine, giunse presso un ponte che attraversava un fiume nero come la pece e si fermò.
Sul ponte c’era un pescatore che lanciava la sua esca nel fiume senza prendere niente se non scarponi e lattine vuote. Stava aspettando l’uomo col cavallo zoppo e fumava una pipa puzzolente.Quando vide il cavaliere gli disse: ” dove stai andando di corsa col cavallo zoppo? Se cerchi la fanciulla del villaggio presto la incontrerai se attraverserai le acque di questo fiume e andrai dove il respiro del drago ti porterà!”.
Alle sue parole si alzò nell’aria una nube irridiscente e dall’acqua comparve una barca su cui il pescatore balzò su e, con gesto ampio, invitò l’uomo e il cavallo zoppo a salirci sopra. Con men che non si dica la barca cominciò a volare sull’acqua andando lungo il fiume, finchè non giunse su di una isola.
Questa era coperta da un fitto bosco che nascondeva tutto quello che vi era su di essa.
L’uomo e il cavallo si inoltrarono nel bosco e qui, in mezzo ad esso, trovarono una casa minuscola.
Davanti alla porta una vecchia orribile raccoglieva pietre colorate e le riponeva in un cesto. Zufolava una canzonaccia e mandava occhiatacce all’intorno.”Chi vuole pietre non avrà riposo nelle mani! Chi vuole riposo non avrà pietre nelle mani!”
L’uomo si nascose e dal suo nascondiglio cominciò a cantare una canzone: ” Chi lancia pietre otterrà rimorso nelle mani! Chi lancia riposo ottterrà pietre nelle mani!”
La vecchia si fermò di botto, si guardò intorno e urlò con quanto fiato aveva in gola lanciando le sue pietre contro l’uomo. Lui schivò le pietre e le lasciò in terra senza guardarle, malgrado il loro splendore, andò avanti verso la vecchia senza paura e tentennamenti. La vecchia spaventata scappò nella casa correndo verso una porta decisa a nascondere il tesoro più prezioso.
Qui giunse il cavaliere e vide che la vecchia si era tramutata in tigre. Indossò la maschera datagli dagli uomini e, procedendo all’indietro, mostrava il volto orribile della paura.
La tigre, enorme, alla vista del volto prese spavento e tremando divenne colomba lasciando libera la fanciulla.Il tesoro più prezioso,infatti, era la figlia del capo del villaggio che, felice, seguì l’uomo con il cavallo zoppo che, nel frattempo, si era tramutato in un bianco destriero e, insieme, tornarono dagli uomini con la maschera ricchi delle pietre lasciate dalla vecchia-tigre.