Mamma Bontà

SilviaStrocche

Mamma Bontà
C’era una volta una signora molto gentile che si chiamava Bontà. Era sposata con il signor Rispetto e avevano tre figli: Altruismo, Fantasia e Pazienza.

Mamma Bontà di giorno lavorava e la sera lasciava che tutti si addormentassero, poi andava in un posto magico chiamato Affetto dove incontrava altre mamme come lei che si battevano e speravano in un mondo migliore da regalare ai propri figli. Presto divenne amica di alcune di loro: con Generosità amava condividere i sentimenti più puri e semplici. Con Onestà parlava di tutte le situazioni che portavano i figli a comportarsi in modo poco corretto, dal banale litigio con un amico a qualcosa di più importante. Con Bellezza, discuteva delle idee non molto carine che a volte pensavano i ragazzi giovani e di quanta bellezza invece ci fosse nel mondo, in natura, nell’arte, nella musica. Con la signora Saggezza cercava di trovare soluzioni per vivere bene insieme, seppur diversi per nazionalità, religione o idea politica.

Ogni mattina poi si ritrovava nella sua casa con la sua famiglia, per vivere ogni giorno con entusiasmo e cercare di dare il buon esempio ai suoi figli. Un giorno Altruismo disse a mamma Bontà che avrebbe portato a cena un amico. Era Egoismo e mentre mangiavano, i due amici parlavano di quanto fosse importante tenere tutto per sé, non aiutare gli altri, non curarsi del proprio vicino, dell’amico, di un conoscente in difficoltà, nessuna opera buona da condividere.

Lei e il marito si stupivano di come il figlio fosse attratto da quell’amico così crudele. Anche le sorelle Fantasia e Pazienza cercavano di spiegare al fratello e ad Egoismo che il mondo non aveva bisogno di persone chiuse in se stesse, ma di menti aperte, brillanti e libere per poter migliorare.

Egoismo e Altruismo non ascoltavano nessuno, tra una risata e l’altra lasciarono la casa di mamma Bontà per andare ad una festa dove avrebbero trovato altri ragazzi che condividevano i loro pensieri.

In famiglia erano tutti preoccupati per Altruismo perché lui fin da piccolo era sempre stato molto generoso, aiutava tutti e pensava agli altri. Ora questa sua trasformazione lo rendeva una persona diversa. Un giorno, Altruismo ed Egoismo chiesero a mamma Bontà di non intromettersi nelle loro vite, lei rimase talmente male che non riusciva più a mangiare, ad uscire di casa, non poteva più neanche incontrare le sue amiche nel suo posto fantastico.

Fantasia e Pazienza avevano cercato in tutti modi di far capire al fratello che non avrebbe dovuto farsi condizionare dai comportamenti negativi di quella persona che lui chiamava amico. Più Altruismo si allontanava dalla sua famiglia, più mamma Bontà stava male. Allora papà Rispetto chiese alle due figlie di andare in giro per il mondo a cercare Altruismo, per convincerlo a tornare in famiglia, a vivere con coraggio, a fare buone azioni e aiutare il più possibile le persone a risolvere situazioni difficili. Così facendo avrebbero allontanato buona parte di quel che di negativo c’era tra le persone e avrebbero contribuito a migliorare la vita di tutti.

Durante il viaggio, le sorelle incontrarono e apprezzarono le qualità dei signori Buonumore, Faidelbene, Educazione, avevano conosciuto e viaggiato in molti luoghi con le signore Gentilezza e Sincerità, con la signorine Armonia, Serenità e Pace. Quest’ultima fu talmente attratta e incuriosita dal racconto delle due sorelle che decise di andare a fare visita a mamma Bontà.

Arrivate a casa, Fantasia e Pazienza videro che la mamma stava meglio, ma sentiva la mancanza di Altruismo. Pace era rimasta loro ospite e un giorno Bontà le confidò: “Mia cara ragazza pensavo che nessuno avrebbe mai turbato la serenità di questa casa invece con Egoismo abbiamo scoperto che purtroppo ci sono molti sentimenti negativi. Sono felice e molto orgogliosa però delle mie figlie Fantasia e Pazienza che hanno saputo portare nel mondo positività. Aspetto anche il ritorno di Altruismo, l’ho educato con fermezza e giustizia, non mi deluderà”.

Un giorno Pace vide al cancello della casa di Bontà un uomo, era Altruismo, era sciupato, vestito di stracci e aveva lo sguardo perso nel vuoto.

“Sei tornato, che gioia, sei il benvenuto! Che ti è accaduto, figlio mio?” chiese mamma Bontà. Altruismo però non rispondeva, allora papà Rispetto lo accompagnò in camera sua senza chiedere nulla e tutti si occuparono di lui per molti giorni, fino a che un mattino, finalmente, Altruismo ricominciò parlare: “Cara mamma, perdonami, ho capito troppo tardi il mio sbaglio, mi sono comportato male e me ne pento, ho fatto soffrire te tutta la famiglia. Potrai mai perdonarmi?”.

Sul volto di mamma Bontà apparve un sorriso enorme, non era mai stata così contenta, perché suo figlio finalmente era tornato! Poi rispose: “Tutti sbagliamo, ma l’importante è capire, chiedere scusa, rimediare, continuare ad operare per il bene. Non è troppo tardi figlio, hai capito i tuoi errori, ora sarai in grado di vivere la vita in modo sincero e libero, sarai una persona speciale d’ora in poi”.

La famiglia era di nuovo riunita, Pace era felicissima e nel mondo sembrava ci fossero più speranza, più unione e più armonia. Mamma Bontà continua ad incontrarsi con le sue amiche sagge, perché tutte le mamme fanno proprio questo: si preoccupano sempre per i loro figli, cercano di essere un buon esempio, danno loro cure, educazione e soprattutto tantissimo amore.

Da quel giorno ogni volta che qualcuno pronuncia i nomi di questi personaggi sprigiona energia e sentimenti positivi. Essi servono a superare preoccupazioni e dolori, perché dopo momenti momenti tristi ce ne sono sempre altri bellissimi, che vale la pena ricordare per vivere ogni giorno in famiglia in armonia e ritrovare in ogni piccolo gesto la vera felicità.

 

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