Mangia tu che mangio io

Ecco la poesia di Isabella (3 novembre 2003).

Proprio ieri ho incontrato
dentro ad un supermercato,
un omino molto strano
che voleva darmi la mano.
Io gli ho detto: “Scusi tanto,
ma io penso certamente
di conoscerla per niente”
“Hai ragione” mi ha risposto
“non mi hai visto in nessun posto,
ma che importa ora poi puoi
conoscermi se vuoi”.
Son rimasto un po’ così,
sbigottito lì per lì,
poi facendomi coraggio
io l’ho preso sotto braccio.
E parlando e chiacchierando
siamo andati al ristorante;
ha mangiato l’antipasto,
le trenette con il pesto,
carne, pesce fritti e arrosto,
le patate con il lesso.
Maionese e frutta cotta,
la crostata di ricotta,
una torta coi bignè,
l’amaretto ed il caffè.
Ha tirato tutto giù
poi mi ha detto: “Paga tu”
E io non l’ho visto più.
Oggi uscendo son riandato
dentro il supermercato
e con grazia e mano tesa,
sono andato verso un tale
che acquistava la sua spesa.
“Scusi tanto” lui mi ha detto,
“ma io penso certamente
di conoscerla per niente”

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