Marzo bello
Antonio Beltramelli
Leggiamo insieme: Marzo bello di Antonio Beltramelli
Ecco ecco che è arrivato
marzo bello!
Le viole in mezzo al prato
escon fuori con l’ombrello.
Piove ancora e ride il sole;
la massaia fa il bucato
sulla riva di un ruscello.
Oh!, bel Marzo! oh Marzicello!
Vi salutan le viole
che si vestono modeste
e stan sempre sole sole
tra le fratte e le foreste,
dove c’è meno rumore,
dove può sbocciare un fiore.
Marzo bello!
Già in un campo, un contadino,
per voi canta uno stornello,
è fiorito il biancospino
che fa siepe a un campicello.
Passa via la nuvolaglia.
Pigolando va un pulcino
che ha perduto la sua balia
e la chioccia che è bagnata,
perché piove;
piove, eppur c’è ancora il sole,
corre via alla disperata
da una macchia ad un ruscello,
finché trova un vecchio ombrello
da raccorvi la nidiata.
Marzo è un poco matterello!
Piace molto alla ranocchia
che si gonfia e che fa spocchia,
ma non garba al passerotto
che si stringe nel cappotto.
Forse il merlo meno saggio,
sogna già d’essere in maggio
e si gela una zampina
fra la brina.
Ma la cincia, nel suo nido,
ride e dice: “Non mi fido!
Presto è ancor! La messaggera,
bianca e nera,
non è già sotto la gronda
e chi ha freddo si nasconda;
non è ancora Primavera!”.
Chiotto chiotto,
le risponde un passerotto:
“Tu sei saggia e veritiera!
Col cappotto e con l’ombrello,
con le scarpe e col cappello.
e se pur sotto la brina,
col fiorir di una mattina,
sulla riva di un ruscello,
c’è una gocciola turchina,
una timida viola
che, fra sole e solicello,
ti sorride sola sola,
bene, e tu non ti fidare!
Marzo è un poco pazzerello!
Ti potrà far sospirare
chissà quanto, il tempo bello!
Se va via la nuvolaglia,
se fiorisce il biancospino,
pensa sempre a quel pulcino
che ha perduto la sua balia.
Marzo porta il vento, il fiore
e la pioggia il raffreddore!”.
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