Mattinata

Francesco Pastonchi

Tratta da Rititì, poemetto per fanciulli, Milano, Treves, 1920

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Per l’alto firmamento
il giorno ha scacciato l’armento;
sola bela una pecorella.
Sola trema una stella d’argento.
L’alba levata dal monte,
se la mette in mezzo alla fronte
per farsi più bella.
Su, su, Rititì!

Il passero del mattino
– cip, cip – incomincia la festa.
Non trova più un chicco al molino
chi tardi si desta.
(Gira e rigira la pala).
Invano si batte con l’ala
il petto e il capino.
Su, su, Rititì!

Il giorno ti viene alle soglie
con tre ceste d’oro:
il giorno ti porta un lavoro
di frutti e di foglie.
Ma chi dorme e non risponde
i frutti non coglie,
non trova che fronde.
Su, su, Rititì!

Campane  e campanelle
han gittato la loro canzone
da finestre e finestrelle.
Vuoi che dondoli il campanone
dicendo a tutta la gente
“Dondolo, dondolo per un sonnolone
che non mi sente?”.
Su, su, Rititì!

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