Mattino
Gina Vaj Pedotti
Tratta da Il fanciullo, 1939
Leggiamo insieme Mattino di Gina Vaj Pedotti
Canto di gallo ancora non lo desta,
luce di sole gli occhi non gli schiude.
Con le rosate calde membra ignude
Sulle sconvolte coltri immoto resta.
Io non lo tocco e appena gli sorrido.
Sente il sorriso più che il gallo e il sole.
Mormora in sogno confuse parole
Poi saluta il mattino con un grido.