Leggiamo insieme: Musica d’un pomeriggio estivo di Franco Bianchi

Cos’è mai questo fracasso
insistente
or velato, sordo e basso,
or d’un subito fremente,
sì che invasa n’è la casa?
D’onde sale o d’onde cala
questa musica balzana
che sia appressa e si allontana?
Chi sia forse una cicala
prigioniera nell’armadio
della sala?

O la radio
che scatarra
dal suo fesso autoparlante?
O il vibrare esasperante
d’una corda
di chitarra?
O la pentola che bolle
borbottando chiusa e sorda?
Una vespa? Un moscon folle
che svolazza avanti e indietro,
ed annaspa
cupo e tetro
ed alfin urta in un vetro?
Una sega od una ruspa?
Gira forse un aeroplano
or dappresso or da lontano?
Un carretto
sul vial versa la ghiaia?
E, laggiù, la lavandaia?

E la musica bislacca
tace un poco
e poi subito riattacca,
con un lungo cigolio…
Sia la chioccia
con i pulcini? Un robinetto
donde goccia
l’acqua chioccia?
Pare il murmure del rio,
sembra un passero che frulla,
sembra un pio
mormorio,
sembra un nulla…
Quando alfin più non si ode,
ecco, esplode
nuovamente, e suona e rulla,
rataplam!
come un bellico tamburo!
Guerra guerra! Or su, partiam!

Calma, calma, o gente audace!
State buoni:
non son suoni,
di battaglia, ma di pace,
d’arcipace
soavissima: non è
che l’amico Zefirino
che s’è steso, un momentino,
a schiacciare un pisolino
(ron ron ron) sul canapè.

Tratta da: Canzoncine di tutti i mesi – Strofette per ragazzi – Società Editrice Internazionale (Novembre 1954) – Autore: Franco Bianchi (Sancio Pancetta) – Illustrazioni: A. Mossello Guadagni