Nasi lunghi e gambe corte

Anna Vivarelli

Una fatina che stava in un libro
dentro una storia di burattini
si pettinava i lunghi capelli
a folti riccioli viola e turchini.

Ad un monello fatto di legno
che non diceva mai cose vere
spiegò che tante sono le frottole
di forme varie e di varie maniere.

Ci sono quelle che allungano il naso
fino a distanze di oltre due metri
quelle che accorciano gambe e ginocchia
tanto che poi più non ti siedi.

Quel che la fata nel libro non dice
io l’ho saputo quasi per caso:
di bugie e bubbole ce n’è parecchie
che non ti toccano gambe né naso.

Ci sono quelle che danno prurito
sotto i capelli e dietro le orecchie
e quelle nuove che appena dette
sembrano usate come le vecchie.

Ci sono frottole lisce e rotonde,
menzogne deboli, pallide e smunte
quelle che sgusciano in mezzo ai denti,
altre che sembrano unte e bisunte.

Ci sono quelle a fin di bene
che sono peggio di un pizzicotto,
e bugie dolci che sembrano buone,
croccanti e tenere come un biscotto.

E poi da ultimo ci sono le storie
che un po’ somigliano alle bugie:
piene di streghe, principi e rane,
orchi, pirati e stregonerie.

A me una volta, forse per sbaglio,
ne raccontarono una gigante
da allora in poi senza farmi scoprire
fingendo il vero ne ho dette tante.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Dove vuoi andare?