Natale del pastorello
Jolanda Colombini Monti - Illustrazioni di Mariapia - Editrice Piccoli (Milano)
Leggiamo insieme: Natale del pastorello di Jolanda Colombini Monti
Vien Natale. Non sorridi pastorello?
A che pensi con quegli occhi presso al pianto?
Senza lumi scintillanti è l’alberello.
Io mi sento solo solo e triste, tanto.
Ma Natale è festa grande, padroncino!
Certamente qui stanotte scenderà
coi suoi angeli, dal ciel, Gesù Bambino
e sul tavolo dei doni lascerà.
Questa casa è troppo piccola, sperduta
ed il bosco la nasconde in mezzo ai pini.
Resterà a Gesù Bambino sconosciuta.
Mio buon Pucci, come siamo poverini!
E pensare che, stanotte, giù in città,
nelle case ferve un gran movimento.
Mentre i bimbi vanno a letto in ansietà
molti vegliano in lavoro ed in fermento.
Dentro i forni delle gran pasticcerie
cuocion dolci e panettoni, non lo sai?
Torte, chicche, un monte di goloserie
che tu ed io nemmen sognato abbiamo mai!
Pucci caro, io se penso a tutto questo
non resisto qui lontano proprio più!
Sai che faccio? Svelto svelto ora mi vesto.
Voglio scendere in città. Qui resta tu!
Ma la strada è lunga lunga. Punge il gelo
e la neve, sotto i passi, sembra vetro.
Spuntan già stelline tremule nel cielo.
Vien la notte, Pastorello. Torna indietro!
Ma il piccino non riflette. Non s’arresta.
Dice: “A vivere isolato fin quassù
non mi godo lo splendore della festa,
non arriva col suo carico, Gesù!”.
Ma, ad un tratto, s’ode un tonfo ed un lamento.
È un bambino, il Pastorello, ch’è svenuto.
Le bestiole gli fan cerchio in un momento.
Qui bisogna urgentemente dargli aiuto!
Che facciamo? È la notte di Natale
ed il cielo è tutto pieno d’angioletti
che s’abbassano con lieve batter d’ale,
silenziosi, sui comignoli dei tetti.
Consegnando stan le strenne dei bambini.
Son partiti un’ora fa, dal Paradiso!
Cip… cip… cip… bisbiglian piano gli uccellini
se corressimo da loro a dar l’avviso?
Ecco gli angeli. Cip… cip… parlagli tu.
Senza dubbio, cip… cip…cip… ti ascolteranno…
Come fidi messaggeri di Gesù
sono certo che in aiuto ci verranno.
I due angeli, deposti tutti i doni,
or nel cielo si preparano a tornare,
ma gli amabili uccellini, vispi e buoni,
a uno d’essi trovan modo di parlare.
Che volete creaturine del buon Dio?
Un messaggio forse urgente per Natale?
No angioletto. Un pastorello buono e pio
giù nel bosco s’è disteso. Forse ha male!
Non sappiamo donde il piccolo veniva
e nemmeno possiam dirti dove andava.
Lo Scoiattolo l’ha visto che dormiva
e ogni tanto nel dormire sospirava.
L’angioletto dice: “Vengo, miei carini,
vengo subito a vedere cosa c’è.
Gli angioletti san comprendere i bambini.
Via partiamo insieme in volo tutti e tre”.
Ecco l’angelo vicino al pastorello.
Le bestiole gli dan tutte il benvenuto.
Puoi spiegarci che cos’ha quel bambinello
che nel bosco questa notte s’è sperduto?
Cucciolini, amici cari, quel bimbetto
si sentiva troppo solo, abbandonato.
Riportatelo alla baita poveretto;
riscaldatelo con tutto il vostro fiato.
Che fa, dopo, l’angioletto in fretta in fretta?
Torna su nel regno azzurro dei balocchi.
È rimasto ancor qualcosa… una trombetta,
un trenino, una scatola coi fiocchi.
Per fortuna, dice lieto l’angioletto,
qualche gioco resta sempre qui in giacenza,
altrimenti il pastorello, poveretto,
rischierebbe, per Natale, di star senza…
Oh! chissà se faccio in tempo. Che ora è?
Debbo giunger certo prima del mattino.
Metto in gerla tutto quel che ancora c’è
e al ritorno informerò Gesù Bambino.
Quando il piccolo pastore s’è svegliato,
un solletico ha sentito alle manine…
Di bestiole s’è trovato circondato
s’è sentito accarezzare da zampine.
Cucciolini, cuccioletti che volete?
perché state tutti intorno ad osservarmi?
Non ho sonno, non ho fame, non ho sete.
Ciò che voglio, no, voi non potete darmi!
Ma perché mi sospingete sulla via?
Io volevo scender là nella città.
Nella piccola sperduta casa mia
troppo squallido il Natale mi sarà.
Cosa vedono i miei occhi? Ma chi è stato?
Pucci dondola la coda e fa un sorriso.
Un bell’angelo stanotte qui è passato…
poi in volo è risalito in Paradiso.
L’alberello che ho lasciato disadorno,
ora splende di lumini e fili d’argento!
Buon Natale, Pastorello! Che bel giorno!
Non ti senti il cuore ilare e contento?
Pastorello perché stai senza parole?
Sembran chiedergli i bei cuccioli vicino.
Entra, entra Pastorello: Gesù vuole
che a Natale sia felice ogni bambino!
Illustrazioni di Mariapia (Maria Pia Franzoni Tomba)
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