Nebbia

Giovanni Pascoli

Nebbia

Leggiamo insieme: Nebbia di Giovanni Pascoli

Nascondi le cose lontane,
tu nebbia impalpabile e scialba,
tu fumo che ancora rampolli,
su l’alba,
da’ lampi notturni e da’ crolli
d’aeree frane!

Nascondi le cose lontane,
nascondimi quello ch’è morto!
Ch’io veda soltanto la siepe
dell’orto,
la mura ch’ha piene le crepe
di valeriane.

Nascondi le cose lontane:
le cose che son ebbre di pianto!
Ch’io veda i due peschi, i due meli,
soltanto,
che danno i soavi lor mieli
pel nero mio pane.

Nascondi le cose lontane
che vogliono ch’ami e che vada!
Ch’io veda là solo quel bianco
di strada,
che un giorno ho da fare tra stanco
don don di campane.

Nascondi le cose lontane,
nascondile, involale al volo
del cuore! Ch’io veda il cipresso
là, solo,
qui, solo quest’orto, cui presso
sonnecchia il mio cane.

 

Note sulla poesia: Nebbia di Giovanni Pascoli

La poesia Nebbia di Giovanni Pascoli apparve nella prima edizione dei Canti di Castelvecchio nel 1903.

Nebbia è composta da cinque strofe di sei versi ciascuna: il primo, secondo, terzo e quinto verso sono novenari, poi il quarto verso è un trisillabo e infine, in chiusura di storia, un senario.

Ogni strofa si apre con lo stesso verso, sempre ripetuto, e contiene un imperativo per dare enfasi al fatto che la nebbia nasconde le cose lontane.

Lo schema delle rime è ABCBCA: il primo verso fa sempre rima con l’ultimo.

Il ritmo della poesia è spezzato e inquieto grazie alla struttura composta da versi differenti in lunghezza e in accenti e alla dinamicità di pause e rime.

 

Poesie di Giovanni Pascoli
Per altre Poesie di Giovanni Pascoli, clicca qui!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Dove vuoi andare?