Non ti scordar di me

Ecco la poesia di zia Mariù. Con questa poesia ha partecipato a Pisa ad un concorso di poesia satirica, vincendo il 4' premio. Congratulazioni... (27 aprile 2008).

Mi ricordo tant’nni fa, nel ’40
che la voglia di viver mia era proprio tanta.
E mentre all’orizzonte funesta la guerra fischiava
un bel giorno,
pe’ na stretta via,
col somaro mio e il suo calmo aire,
incontrammo un omo scalzo e gobbo,
che ci ricordò: che si dovea morire.
Allor, giovane com’ero,
di pietra tutto rimaneo,
senza colpe pur io ero e,
stordito guardatomi attorno,
con lo cervello mio pensai:
“sarà meglio diminuir questa velocità”
e, tirandogli d’un colpo le briglie allo collo suo,
lo somaro mio rallentai…
e fu così che per la prima volta la morte allontanai.
Tant’anni dopo lo incontrammo ancor,
sempre più gobbo, pur scalzo e lo sguardo iettator.
Veloce, con un paio di corna grattai la groppa allo somaro mio,
ma egli mi infilzò ancor,
con la solita pugnalata,
proprio dritta al cor, dello sentimento mio.
Ora io 80 anni ho,
propri’ oggi, coi suoi parenti in lacrime appresso in fila al funerale,
di colui che s’è rotta la testa pe’ le scale,
dico : “toh guarda chi si è già avviato!”
Chissà se da lassù mi vede e pensa:
“il chissà se forse io me lo so mai dimenticato!”

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