SOLISTA:
La mia famiglia è una famiglia canterina,
gorgheggia sempre, sera e mattina.
Canta mia madre, mia sorella e zio Teodoro;
e fanno il coro in nonno e il mio papà.

E se qualcuno dopo un po’ batte la fiacca,
ne tace uno, ma l’altro attacca.
Così in autunno, inverno, estate e primavera
la tiritera sempre avanti va.

A me, però, non piace cantare,
perchè per me è meglio giocare.
Io sono timidissima e stonata,
per giunta sono sempre raffreddata.
A tutto ciò non si può rimediare;
perciò, io no,
non voglio cantare!

CORO:
A lei però non piace cantare,
perché per lei è meglio giocare.
Si sente timidissima e stonata,
per giunta è quasi sempre raffreddata.
A tutto ciò, non si può rimediare;
perciò, lei no, non vuole cantare!

Non vuol cantare!

SOLISTA:
Il mio papà mi prega con i miei parenti:
“Se te la senti e ci accontenti
e canti solo un ritornello, un pezzettino!…
Allo “Zecchino” io ti porterò”.

SOLISTA:
Non mi riesce proprio a farglielo capire…
ma per favore, lasciate stare.
Non mi pregate, io non sono mica santa,
tanto non canto e non canterò!

Perchè a me, cantare non piace
nè “ma”, nè “se”, lasciatemi in pace!
Io sono timidissima e stonata,
per giunta sono sempre raffreddata.
A tutto ciò, non si può rimediare;
perciò, lei no, non vuole cantare!

CORO:
D’accordo, a te non piace cantare

SOLISTA:
No!

CORO:
Perchè per te è meglio giocare

SOLISTA:
Si!

CORO:
Ma non ti accorgi piccola sbadata,
che una canzone intera ci hai cantato?

SOLISTA:
Va beh, però non lo volevo fare,
perché a me non piace cantare!

CORO:
Perché a lei non piace cantare!

SOLISTA:
Non voglio cantare!

CORO:
Non vuole cantare!

SOLISTA (Parl.)
E’ già! Non voglio cantare!…