Non voglio dormire

Annamaria Gatti

Pubblicato sul periodico quindicinale: Città nuova n. 20 del 25/10/2003

Piccola storia di Paolo … per dormire

Fuori c’è il cielo blu.
Mi piace quel colore.
Alla mamma ho chiesto di comprarmi una felpa blu come il cielo di questa sera.
Mi piacerebbe anche avere sulla felpa le stelle che scintillano: sono belle e le guardo dalla finestra della mia camera.
“Sei a letto Paolo?” chiede il papà.
“No, non ancora!”
“E’ tardi, domani devi andare a scuola” dice, entrando. “Cosa guardi qui al buio?”
“Le stelle e il cielo…”
“Sono proprio belle queste stelle…” …pensa a voce alta il papà, con il naso spiccicato sul vetro, vicino al mio.
“Papà, non posso andare a dormire…”
“Perché?”
“Sono una stella… E di notte le stelle lavorano, perciò anch’io non posso dormire.”
Il papà è rimasto senza parole.
Mi guarda e sorride: non aveva mai pensato che le stelle avessero un lavoro! Poi dice convinto:
“Ma tu sei una stella-bambina. Vedi? Tutte le stelle-bambine dormono.”
Nel cielo passa una luce che si accende, si spegne e corre via.
“Comunque non posso davvero dormire… Sono un aereo che vola nel cielo blu… blu.”
Io e il papà abbiamo alzato il naso per seguire l’aereo che mi dice “ciao-ciao”…con le sue luci intermittenti. Poi non lo vedo più.
Perché dovrei mettermi sotto la coperta, mentre l’aereo vola lontano, chissà dove…senza di me?
“Quando ero piccolo come te” sospira papà, ” volevo diventare grande in fretta per imparare a pilotare gli aerei. Paolo, ora l’aereo non si vede più…si è messo a letto certamente. Anche tu allora…”
Ma io lo interrompo subito
“Guarda papà!” grido, indicando la luce che sorge dalla collina scura scura, più blu del blu. E’ la luna.
“C’è traffico in questo cielo…” penso senza far rumore.
Si capisce che non posso proprio dormire… Voglio vedere dove va a finire la luna, voglio capire perché la mattina, quando mi sveglio, non c’è mai ad aspettarmi.
“Non posso andare a dormire, papà… C’è l’omino della luna che mi saluta!”
“Oh Paolo! Quello è il personaggio fantastico di un bel libro, non una persona reale!” precisa papà.
“E allora chi mi sta salutando proprio dalla luna?”
“Io non vedo nessuno” spiega il papà.
Poi si interrompe e non parla più; guarda di nuovo la luna e aggiunge:
“L’omino mi fa un cenno, sta dicendo che se ne va a letto e che puoi andarci anche tu. E anch’io… ho un gran sonno!”
Papà si sdraia sul mio letto, mentre dico convinto:
“Ma no. L’omino della luna mi sta raccontando una storia tutta blu, come piace a me… Di un bambino che non vuol dormire perché vuole sapere dove vanno gli aerei, quando attraversano il cielo. Quel bambino ha proprio sei anni come me e vuole anche capire cosa fa la luna fino al mattino e poi dove va a dormire. Lui ha un po’ paura della notte, ma ci sono le stelle che gli tengono compagnia. Anche lui vuole essere una stella e brillare sopra la coperta blu del cielo.
Sotto la coperta si sente triste, perché nel buio non succede nulla di interessante e il sonno non serve a niente. Vero papà?”
“……”
“Papà?”
Papà sta dormendo.
L’omino della luna mi dice:
“Papà è stanco, per questo si è addormentato. I grandi sono fatti così. Anche se ci sono grandi che non dormono di notte.”
“Grandi che non dormono? Quali?” gli chiedo io.
“Chi fa il pane, per esempio. O l’operaio della fabbrica, il macchinista del treno, il vigile del fuoco, il poliziotto, l’infermiere e il dottore dell’ambulanza…il giornalista e il pilota del tuo aereo…!”
“Caspiterina! E tu li vedi tutti?”
“Certo e ti dirò che al mattino tornano a casa, salutano i loro bambini, li accompagnano a scuola e poi vanno a dormire.”
Guardo il papà e penso rincuorato:
“Allora in tutto quel buio là fuori ci sono tanti papà e tante mamme che lavorano…”
Guardo verso l’omino della luna, ma un “coso” mi svolazza all’improvviso davanti agli occhi e grido:
“Ehi!”
“E’ un pipistrello” mi informa l’omino.
“Allora, anche lui lavora di notte.”
“Con tutta questa gente che lavora, io mi sento stanco. Sai cosa ti dico?” sbadiglia l’omino. “Ti saluto e vado a dormire.”
“E la storia?”
L’omino gentilmente mi spiega:
“La continueremo domani sera.
Ormai anche il bambino della mia storia ha abbracciato il sonno e gli occhi gli si stanno chiudendo lentamente, mentre si infila sotto la coperta blu, che è soffice e calda.
Il suo mondo aspetta un nuovo giorno e si riposa, mentre tante mamme e tanti papà pensano ai loro bambini che stanno crescendo, fra stelle e luna e aerei luminosi che fanno sognare, mentre solcano il grande cielo. E vorrei che tutti bambini su questa terra potessero sognare sotto una morbida coperta blu e che il loro sonno fosse leggero e luminoso…”
Non sento più l’omino che mi parla, perché anch’io ho abbracciato il sonno leggero e luminoso.
Mi sveglierò domani mattina… Lo so, quando tanti papà torneranno a casa.
Ma… caspiterina! Non ho ancora scoperto dove va a finire al mattino la luna!

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