Notte al campo
Hedda, pseudonimo di Lucia Maggia (1883 - 1973) maestra elementare e scrittrice per l'infanzia.
Tratta da: Serenità - Letture per le Scuole Elementari - Volume per la Quinta Classe - A. Mondadori (1925)
Leggiamo insieme: Notte al campo di Hedda (Lucia Maggia)
È notte fonda. Tace la vallata,
tace la terra riarsa e insanguinata.
Un gemito. È il gemito del vento
o un ferito che esala il suo lamento?
Un pianto lungo viene da una tenda:
non v’è chi l’oda, non v’è chi l’intenda,
e il pianto segue, triste e sconsolato
come pianto di bimbo abbandonato,
e lo rompe un singhiozzo violento
or sì e or no… Infuria e rugge il vento
su per le gole, giù per il burroni
fondendosi col rombo dei cannoni:
l’eco dilaga sempre più lontano
ed il canto si fa più mite e piano…
Tutto ora tace. Il giovane ferito
nel suo sogno più bello s’è subito:
una luce improvvisa, una favilla
il cuor gli sfiora e lo carezza e brilla.
Sogna la casa, e in sogno batte il cuore
d’ansia struggente, d’infinito amore.
Sogna la casa, e con ardor di fiamma
le labbra riarse mormorano:”Mamma!”.