Ode alla stanchezza
Enrica Tesio
Stanchezza stronza, di gente indecente,
che chiede, pretende e poi non dà niente.
Stanchezza vampira che il viso funesti
mi succhi i sospiri e gli occhi mi pesti.
Stanchezza bella bella stanchezza
di corpi intrecciati in una carezza.
Stanchezza madre, di fatiche annunciate,
di pianti, di mostri, dentini e poppate.
Stanchezza figlia che ti lasci accudire
il sonno dei giusti è guardarti dormire.
Stanchezza scema che tormenti i miei giorni
confondi i pensieri e sfumi i contorni.
Stanchezza, via crucis dell’abnegazione
mi metti in ginocchio ad ogni stazione.
Stanchezza mia, fatti capanna,
accoglimi, cullami, fammi la nanna.
Stanchezza amica affondami adagio
sii il mare dolce nel fiero naufragio.
Stanchezza sorella più cresci più invecchio
mi dice ogni giorno la donna allo specchio.
Stanchezza aguzzina mi tieni in ostaggio
ti posso fuggire ma non prendo coraggio.
Stanchezza buona di piccoli eroi,
mi stanco di tutto, non mi stanco di noi.
Stanchezza allegra, coniglio di Alice,
io voglio morire stanca e felice.