L’ora di Barga

Giovanni Pascoli

ora di Barga

Leggiamo insieme: L’ora di Barga di Giovanni Pascoli

Al mio cantuccio, donde non sento
se non le reste brusir del grano,
il suon dell’ore vien col vento
dal non veduto borgo montano:
suono che uguale, che blando cade,
come una voce che persuade.

Tu dici, È l’ora; tu dici, È tardi,
voce che cadi blanda dal cielo.
Ma un poco ancora lascia che guardi
l’albero, il ragno, l’ape, lo stelo,
cose ch’han molti secoli o un anno
o un’ora, e quelle nubi che vanno.

Lasciami immoto qui rimanere
fra tanto moto d’ale e di fronde;
e udire il gallo che da un podere
chiama, e da un altro l’altro risponde,
e, quando altrove l’anima fissa,
gli strilli di una cincia che rissa.

E suona ancora l’ora, e mi manda
prima un suo grido di meraviglia
tinnulo, e quindi con la sua blanda
voce di prima parla e consiglia,
e grave grave grave m’incuora:
mi dice, È tardi; mi dice, È l’ora.

Tu vuoi che pensi dunque al ritorno,
voce che cadi blanda dal cielo!
Ma bello è questo poco di giorno
che mi traluce come un velo!
Lo so ch’è l’ora, lo so ch’è tardi;
ma un poco ancora lascia che guardi.

Lascia che guardi dentro il mio cuore,
lascia ch’io viva del mio passato;
se c’è sul bronco sempre quel fiore,
s’io trovi un bacio che non ho dato!
Nel mio cantuccio d’ombra romita
lascia ch’io pianga su la mia vita!

E suona ancora l’ora, e mi squilla
due volte un grido quasi di cruccio,
e poi, tornata blanda e tranquilla,
mi persuade nel mio cantuccio:
è tardi! è l’ora! Sì, ritorniamo
dove sono quelli ch’amano ed amo.

 

ora di Barga

Note su: L’ora di Barga di Giovanni Pascoli

L’ora di Barga è una poesia di Giovanni Pascoli inserita già nella prima edizione dei Canti di Castelvecchio nel 1903.

L’ora di Barga è composta da sette strofe con sei versi ciascuna, sette sestine.

Ogni sestina è composta da quinari doppi e nei primi quattro versi le rime sono alternate. Gli ultimi due versi sono in rima baciata.

Gli accenti sulle parole del testo conferiscono a “L’ora di Barga” un ritmo ripetitivo, essendo sempre identici per tutte le sette strofe: questo ritmo rimanda al monotono suono delle campane che scandiscono il tempo della città di Barga.

 

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