Passeggiata nella periferia di Spoleto

Ecco la poesia di Maria Melide (6 ottobre 2002).

Io sento dentro me
un tepor di Primavera
mentre cammino e osservo
la siepe tutta in fiore.

Ci sono fiori gialli
viola e ciclamino
tenere erbette fresche
rami di rosmarino.

Leggera una farfalla
dalle ali bianche e nere
sopra i fiori si posa
un poco e poi s’invola.

Delle assordanti auto
non ode il gran frastuono
e come in mezzo a un prato
continua a volteggiare.

La perdo nell’andare
e scorgo presso un muro
lucertoline svelte
sparire nei crepacci.

Sentono che l’Autunno
è la stagione adatta
per trovare un riparo
per mettersi al sicuro.

Proseguo il mio cammino…
Non più voli di rondini
e sotto la grondaia
i nidi sono vuoti.

Spinge una lenta chiocciola
la bianca sua casina
nel morbido scuro terreno
e piano scompare alla vista.

I passeri sono tranquilli
cinguettano, volano, beccano
seguendo la Madre Natura
non temono il prossimo Inverno.

Prosegue la mia passeggiata
sotto il sole che scalda l’asfalto
le membra son ben ristorate
profonda è la GIOIA ch’è in me.

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