Per trovare il mio babbino
Fiorella - Tratta da "Ninna nanne tiritere e filastrocche" - Tosi Editore, Roma (1947)
Per trovare il mio babbino,
che è lontano a far la guerra,
prenderò il mio fardellino,
e via via per mare e terra:
tanta terra e tanto mare,
Quanta ne contiene il mondo,
quanto l’occhio può spaziare
sotto il cielo azzurro e fondo.
Se durante il mio viaggio,
per il peso del fardello
mancheran lena e coraggio,
monterò sull’asinello
ed andrò per ogni via,
per i piani e per i monti,
nella dolce compagnia
dell’aurore e dei tramonti.
Se vedrò che il mio ciuchino
sarà lento o sarà stanco,
salirò in un calessino
con un cavallino bianco:
e trattando, o galoppando
per ombrose e larghe strade,
passerò lieto cantando,
via tutte le contrade.
Se vedrò che nel galoppo
il cavallo verrà meno,
Né sarà veloce troppo,
salirò in elettrotreno.
Se neppur la ferrovia
mi saprà portar lontano
in un luogo purchessia
salirò sull’areoplano,
che a un’aquila somiglia,
quando enorme spiega l’ali
e percorre miglia e miglia,
senza porti e senza scali.
Se nemmeno l’aereoplano
col suo magico portento
mi saprà portar lontano,
me ne andrò a caval del vento
per l’azzurra strada eterna,
con il sole per fanale,
con la luna per lanterna,
con le stelle per segnale.
E di là, quando avrò scorti
in un punto della terra
i soldati e le coorti
col mio babbo a far la guerra,
non più in dubbio, non più stanco,
dall’azzurro scenderò
e ponendomi al suo fianco
io con lui combatterò.