Perfido Ruscello
Renzo Pezzani
Tratta da: Innocenza - Società Editrice Internazionale (1950)
Leggiamo insieme: Perfido Ruscello di Renzo Pezzani
Chiara, viva con brevi
onde, sfatta da nevi
l’acqua m’invita a sé.
Mi dice: “Bimbo, perché
non tocchi questo mio ciglio
con un guscio di naviglio?
Vedo la stella dei ruscelli
alta, accesa sui tuoi capelli.
Pesce rosso preso alla rete
il tuo cuore di me ha sete.
Dietro una nube è lo sguardo di Dio.
Ti sento il cuore tremare d’addio.
Qui non è bello. Più oltre
copre la terra una coltre
di fiori e alberi e alture
che tu non sogni neppure;
e api e uccelli e fiere
che a sera mi vengono a bere.
Nitrendo corre al mio fianco
senza briglia un cavallo bianco.
Toccami, appena col piede
ignudo. La luna si vede,
sottile, appena nata,
in pesce d’argento mutata.
Tu sei solo, io sono un raggio.
Bambino, fatti coraggio”.
L’angelo dice: “Perfido ruscello,
tu vuoi rubarmi un agnello!”.
Butta un sasso nella corrente
e un tonfo sordo si sente.
Un tonfo che fa voltare
la Morte, se c’è da fare.
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