Petracco, il ranocchio col tacco

Questa fiaba è opera di Rino (3 giugno 2002).

Andrea ha quattro anni e vive in campagna. Si dirige spesso verso lo stagno, ma la mamma non vuole…

– Mamma, mamma… Vieni a vedere che cosa ho trovato !
– Andrea , quante volte te lo devo dire di non andare a giocare vicino allo stagno!…
– Dai,mamma… – Vieni qui! – …Guarda cosa ho trovato….
– E va bene. Vediamo un po’ cosa hai trovato…
– Cielo!… Ma cos’e’ ? – chiese la mamma
– E’ un rospo, rispose Andrea
– Ma no, sciocchino… – replicò la mamma – …E’ soltanto un piccolo ranocchio… piccolo come te. Rimettilo in acqua! Sicuramente la sua mamma lo starà cercando… E non provare più a togliere animali dall’acqua, perché possono soffrirne comunque…
– Ma io, veramente…-
– Non c’ è ma che tenga. E poi entra in casa che è pronta la cena…
E non sederti prima di esserti lavato le mani…Chiaro, Andrea?
– Sì, mamma…Arrivo subito…
Ma Andrea invece di rimettere il ranocchio in acqua, se lo mette in tasca; poi facendo finta di niente, rientra in casa, si lava le mani nel bagno, si mette a tavola e comincia a mangiare, nascondendo dei pezzettini di pane.
– Andrea, non hai mangiato quasi nulla… – gli dice il papà
– Perché sono molto stanco, replica Andrea. – Anzi, scusatemi, ma desidero andare a letto…Ciao, mamma. Buonanotte, papà…
‘notte…
Andrea si allontana, non prima di avere accarezzato il gatto…
Sale le scale con molta attenzione, entra nella sua cameretta, e tira fuori dalla tasca il ranocchio…Non vedeva l’ora.
Piccolo ed intirizzito, il ranocchio rimane immobile, forse spaventato.
Andrea gli fa un po’ di carezze sopra la testa e lui comincia a saltellare per la stanza. Saltella di qua, saltella di la, trova un nascondiglio, e Andrea non lo trova più. Scontento e pensieroso Andrea, ormai stanco di cercare, si corica sul suo lettino e si addormenta…
Il mattino dopo la mamma entra in camera di Andrea e lo sveglia con un bacino.
Andrea apre gli occhietti…
– Buon giorno, mammina!
– Ciao, amore mio…- rispose la mamma – E’ ora di lavarsi,vestirsi….
– E poi – fa Andrea – ?…
– E poi tutti giù a fare colazione…
– E poi?…
– E poi papà ti accompagna all’asilo….
– E poi?….
– E poi, sbrigati che si è fatto tardi….
Ma come la mamma scompare dietro la porta, Andrea si alza e comincia a cercare come un forsennato il suo ranocchio…
Lo trova rannicchiato sotto il cuscino della poltrona letto.
Lo raccoglie nel palmo della mano, e guardandolo bene, si accorge che alle zampette posteriori egli calza due minutissime scarpette di legno, con dei tacchi altissimi…
– Ma cosa sono, disse sbigottito tra sé e sé Andrea – Non ho mai visto un ranocchio coi tacchi!…
– Io non sono un ranocchio, replicò la bestiolina…
Andrea, spaventatissimo, lo buttò sul letto e cominciò a saltare dall’emozione….
Per lo spavento voleva scappare e chiamare urlando la mamma; ma non ce la faceva…
All’improvviso, il ranocchio riprese a parlare:
– No, non ti spaventare, Andrea…Io non sono un ranocchio…sono un ragazzino come te…un principe….
– Un principe? – fece Andrea
– Sì. Io sono il figlio unico del re di Roccasecca! Un giorno…una strega malvagia, per vendicarsi di mio padre che l’aveva cacciata via dal regno, mi catturò, mi portò nella foresta, e lì, dopo avere recitato una lunghissima formula…mi tramutò in ranocchio…e aggiunse:
Da oggi ti chiamerai Petracco, il ranocchio col tacco!…
Andrea continuava ad ascoltare in silenzio…ignorando perfino la mamma che continuava a chiamarlo inutilmente…
– Ho dovuto vivere sempre nello stagno, – aggiunse il rospo – …nascondendomi da tutti. Per sopravvivere, ho dovuto mangiare zanzare, libellule, mosche ed alghe amarissime….Ed ho dovuto sempre nascondermi per non farmi mangiare dai serpenti, dai gufi o dai grossi pesci che popolano lo stagno…
– Ma c’è di più…Io – continuò il ranocchio – rimarrò così finché non troverò un’anima buona che mi voglia bene, che mi baci, e che mi stringa forte, forte vicino al suo cuore…Solo allora potrò riprendere le mie fattezze, e tornerò ad essere il principe Petracco…
La mamma di Andrea nel frattempo aveva deciso di risalire le scale, sicura che Andrea si fosse di nuovo addormentato; vista anche la mancata risposta alle sue numerose chiamate…

Ma come entrò nella stanza trovò il suo bambino in ginocchio a pregare…mentre il ranocchio gli saltellava davanti festoso….
Andrea le spiegò tutto…e la mamma, mossa da pietà, prese in mano il ranocchio, e singhiozzando anche lei per l’emozione…gli disse:
– Non preoccuparti, piccolo principino…Ci pensiamo noi a volerti bene…Ti stringeremo al nostro cuore ogni giorno e tu potrai tornare presto a chiamarti Principe Petracco…
Lo misero dentro una scatola delle scarpe e in un angolo vi depositarono una ciotolina con l’acqua e qualche foglia di insalata…
– Torneremo presto, gli dissero – Mi raccomando, Andrea…Non dire nulla al papà mentre ci accompagna a scuola…Gli faremo una sorpresa stasera, al suo rientro…
Ma Andrea, arrivato a scuola…non seppe trattenersi dal raccontare a tutti quello che gli era accaduto…E così,tutta la classe voleva venire a casa sua a conoscere il principino…
La mamma fissò loro l’appuntamento per il pomeriggio del giorno dopo…
Ma la mattina del giorno dopo la mamma di Andrea, entrando nella stanza di sua figlio lo trovò nel letto in compagnia di un altro bambino, bellissimo, coi capelli biondissimi e con ai piedi un paio di zoccoli enormi…Era nudo ed infreddolito…
– Petracco! …sospirò la mamma di Andrea!…
– Mamma! Mamma! – gridò Andrea – Hai visto? Era tutto vero!…
Intanto il principino si svegliò…
– Chi siete?…Dove mi trovo?…In che anno siamo?….
– Siamo nel 2002, rispose la mamma di Andrea
– Grazie!… – replicò il ranocchio, cioè…il principino…
– Da quando eri un ranocchio? – replicò la mamma di Andrea-
– Dal lontano inverno dell’anno 632! …quando la vecchia strega mi tramutò…
– E perché porti quegli zoccoli così alti?
– Ero andato nella sala da pranzo del mio castello…e stavo provando per gioco…gli zoccoli di Carlo lo stalliere, che essendo molto piccolo di statura usava tacchi alti…Volevo prendere un barattolo di marmellata sulla credenza, ma non ci arrivav…in quel momento entrò la strega…mi fissò…e poi il resto lo sapete già…
– Povero piccolo Petracco…D’ora in poi non dovrai più preoccuparti. Vivrai con noi. Questa sarà anche la tua famiglia.
E così, da quel giorno, la casa di Andrea divenne sempre mèta di tutti i bambini del quartiere…
Chi per curiosità, chi per amicizia, chi per conoscere un vero principe…tutti volevano diventare amici di Andrea e del suo nuovo meraviglioso fratellino.
Da allora, nella stanza di Andrea c’è un secondo lettino…
Studiano insieme, mangiano insieme, vanno a scuola insieme e dividono insieme ogni emozione della giornata…
Questa storia si è diffusa ovunque in un baleno, e in paese c’è chi giura che… da quando è accaduto questo fatto di cronaca… non si riesce a reperire più un solo barattolo di marmellata nel raggio di due kilometri, neppure a pagarla a prezzo d’oro…
E i più maligni sussurrano addirittura…che fino a cinque kilometri dalla casa di Andrea…diventa quasi impossibile trovare mosche, zanzare, ed altri insetti fastidiosi…
Sarà soltanto una strana coincidenza?…

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