Petuzzo
Se vi piace questa filastrocca, dovete ringraziare Paola (18 settembre 2003).
Leggiamo insieme: Petuzzo
La mamma dice a Petuzzo:
“Petuzzo, va’ nell’ortuzzo
a cogliere il cavoluzzo
per il tu’ pa’ che sta male.”
Petuzzo risponde:
“No che non voglio andare.”
Risponde la mamma:
“Allora dirò alla mazza che ti picchi.”
“Mazza, mazza, picchia Petuzzo,
che non vuole andare nell’ortuzzo
a cogliere il cavoluzzo
per il suo pa’ che sta male.”
Risponde la mazza:
“No che non voglio picchiare”
“Allora dirò al fuoco che ti bruci.”
“Fuoco, fuoco, brucia la mazza,
che non vuol picchiar Petuzzo,
che non vuole andare nell’ortuzzo
a cogliere il cavoluzzo
per il suo pa’ che sta male.”
Risponde il fuoco:
“No che non vo’ bruciare”
“Allora dirò all’acqua che ti spenga.”
“Acqua, acqua, spegni il fuoco,
che non vuol bruciar la mazza,
che non vuol picchiar Petuzzo,
che non vuole andare nell’ortuzzo
a cogliere il cavoluzzo
per il suo pa’ che sta male.”
Risponde l’acqua:
“No che non vo’ spegnere”
“Allora dirò al bove che ti beva.”
“Bove, bove, bevi l’acqua,
che non vuol spegnere il fuoco,
che non vuol bruciar la mazza,
che non vuol picchiar Petuzzo,
che non vuole andare nell’ortuzzo
a cogliere il cavoluzzo
per il suo pa’ che sta male.”
Risponde il bove:
“No che non vo’ bere”
“Allora dirò alla fune che ti leghi.”
“Fune, fune, lega il bove,
che non vuol bere l’acqua,
che non vuol spegnere il fuoco,
che non vuol bruciar la mazza,
che non vuol picchiar Petuzzo,
che non vuole andare nell’ortuzzo
a cogliere il cavoluzzo
per il suo pa’ che sta male.”
Risponde la fune:
“Io no che non vo’ legare”
“Allora dirò al topo che ti roda.”
“Topo, topo, rodi la fune
che non vuol legare il bove,
che non vuol bere l’acqua,
che non vuol spegnere il fuoco,
che non vuol bruciar la mazza,
che non vuol picchiar Petuzzo,
che non vuole andare nell’ortuzzo
a cogliere il cavoluzzo
per il suo pa’ che sta male.”
Risponde il topo:
“Io no che non vo’ rodere”
“Allora dirò al gatto che ti mangi.”
“Gatto, gatto, mangia il topo,
che non vuol rodere la fune,
che non vuol legare il bove,
che non vuol bere l’acqua,
che non vuol spegnere il fuoco,
che non vuol bruciar la mazza,
che non vuol picchiar Petuzzo,
che non vuole andare nell’ortuzzo
a cogliere il cavoluzzo
per il suo pa’ che sta male.”
Dice il gatto: “Mangio, mangio!”
Dice il topo: “Rodo, rodo!”
Dice la fune: “Lego, lego!”
Dice il bove: “Bevo, bevo!”
Dice l’acqua: “Spengo, spengo!”
Dice il fuoco: “Brucio, brucio!”
Dice la mazza: “E dò e dò!”
Dice Petuzzo: “E vò e vò!”
E il padre di Petuzzo ebbe il suo cavoluzzo!
Illustrazione tratta dal libro: Luigi Bonelli, “Il teatro dei ragazzi” di Luigi Bonelli (Firenze – Vallecchi – 1951)
Ricordo d’infanzia
Ho 80 anni ed un mio amico scrittore e ricercatore di stornelli e novelle ha pubblicato un saggio sulla filastrocca di Petuzzo. Mi ha fatto venire a mente quando la mia nonna nei giorni in cui dormivo nella sua camera perchè malato o con varicella mi raccontava la filastrocca di Petuzzo. Solo qualche frase qua e là ricordavo! Ho pensato che internet avrebbe risolto il problema di riavere tutta la filastrocca, infatti l’ho stampata per rileggerla quando voglio.C’è qualche discordanza tra questa e quella della nonna, ma la sostanza è identica. Grazie al Vs sito ho fatto un salto indietro di 75 anni, senza rompermi il nodo del collo!
Dovrebbe essere divulgata, riflette la vera ” iTALIA ” di oggi…..(paese scassato è senza regole)
Mamca il cane che deve mordere il gatto!