Pillole, rime e Cina

Guido Sperandio

Il dottor Rossi si alzava ogni mattina alle sette in punto. Alle otto era sulla sua bella automobile, fresco e pimpante per andare al lavoro. Dopo un’intensa giornata, ogni sera ritornava a casa stanco ma contento.
Così faceva tutti i giorni tranne la domenica.
Allora andava con la famiglia in auto al lago, al mare o in montagna.
Ma un giorno, inspiegabilmente, il dottor Rossi perse la parola: smise di parlare.
La moglie preoccupata lo portò da un medico. E la scienza, si sa, al giorno d’oggi, fa miracoli. Così al dottor Rossi bastarono poche pillole.
Solo che adesso parlava, ma con le rime.
Esempio: la moglie gli chiedeva se la pasta cucinata gli piaceva e lui rispondeva:

Un poco più di sale,
non ci starebbe male.

Oppure:

Lo spaghetto non al dente
non vale proprio niente.

La moglie, stanca, ha riportato dal medico il marito. E, questi, dopo una buona dose di altre pillole, è guarito. Ha smesso con le rime, ma ha incominciato a esprimersi in cinese.
Adesso la moglie del dottor Rossi non sa se mandarlo a scuola a studiare l’italiano o se spedirlo in Cina, con regolare francobollo in fronte.

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