Pizzicheria

A. Palazzeschi

“Ettogrammo, chilo, mezzochilo,
cacio, burro, prosciutto, salame,
acciughe, salacche, baccalà…”
Sono voci del gergo
si questo virtuoso reame.
“Mi serve o non mi serve?
Ho tanta fretta!”
“Aspetti…”
“Mi dia retta.
Venga qua”.
S’infuria una servetta,
una s’acquieta.
“Il solito formaggio
ma con poca corteccia”.
E una sicura mano
apre una breccia nel parmigiano.
Molla e tira, tira e molla,
poca corteccia e di molta midolla.
Aver fretta ed aspettare,
pesare, tagliare, affettare,
entrare, andar via,
sono le note costanti
della quotidiana sinfonia
in una antica pizzicheria…

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