Plumette e il gomitolo rosa

Se vi piace questa fiaba dovete ringraziare Barbara di Castri (14 aprile 2015)

Plumette e il gomitolo rosa
Plumette era una mamma gatta che raccontava spesso ai suoi tre gattini storie di vita per farli crescere sani e forti. I gattini si chiamavano Morbidosa, Batuffolo e Spolverina. Di solito Plumette lo faceva durante le passeggiate, dopo un salto da un tetto all’altro, una corsa in giardino o la sera, vicino al grande camino. Quando Morbidosa, Batuffolo e Spolverina dormivano, Plumette usciva fuori a guardare la luna: “Che bella!” pensava, “sembra un grande gomitolo di lana bianca!”. Poi, rientrava a bere il latte dalla sua ciotola e si accoccolava vicino alla padrona, serena e felice della sua vita da mamma gatta.

La sua padrona si chiamava Allegra ed adorava lavorare a maglia, con i ferri sapeva creare autentici capolavori: coperte, golfini, cappellini, sciarpe, scarpette per i bebè, passava interi pomeriggi a sferruzzare davanti al grande camino di casa. Poi, regalava tutto quello che creava alla gente meno fortunata di lei e diceva a Plumette: “Vedi Plumette, questo camino ci dà ogni giorno molta luce e calore, siamo fortunate io e te! Ma ci sono tante persone al mondo che necessitano di tutto: cibo, vestiti e un tetto per coprirsi dalla pioggia e quindi perdono anche la luce negli occhi e diventano tristi ed è per questo che io lavoro a maglia!”.

Plumette pensò, tra sé e sé, che lei ed i suoi gattini erano nati molto fortunati perchè erano amati dalla loro padrona ed avevano il pelo per riscaldarsi.
Plumette giocava spesso con i gomitoli di lana di Allegra e per questo la padrona le aveva regalato, per il giorno del suo compleanno, una scatola con dentro quattro grandi gomitoli: erano quattro gomitoli rosa che erano avanzati da una grande coperta che aveva appena finito. Che allegria! Plumette aveva chiamato subito i suoi micini e aveva detto:
“Oggi, giorno del mio compleanno voglio farvi un regalo: un gomitolo di lana ciascuno, usatelo bene, con parsimonia, non lo rovinate subito e vi regalerà delle belle sorprese”. I tre gattini ascoltarono attenti le parole della mamma e si presero un gomitolo ciascuno, erano tutti e tre molto contenti del dono.

Passavano i giorni nella grande casa di Allegra e di Plumette: la primavera con i fiori, l’estate con l’erba gialla e bruciata, l’autunno con le foglie rosse che cadono e l’inverno con il freddo e la neve. In un brutto giorno di tempesta, Plumette perse la sua gattina Morbidosa. Tutti gli abitanti della grande casa di Allegra iniziarono a cercarla: in casa, fuori in giardino, nelle stanze, in cantina, nel solaio. Niente da fare, Morbidosa non si riusciva a trovare. Plumette sapeva che Morbidosa aveva paura del temporale ed aveva il timore che fosse rimasta incastrata in qualche buco o che avesse perso la strada di casa. Arrivò la notte e tutti erano molto tristi in casa perché di Morbidosa non si aveva piu’ nessuna traccia.
Ma proprio nel buio e nello sconforto si accese finalmente una luce, era quella della lanterna del vecchio giardiniere Ausilio, che armato di grandi stivaloni di gomma, aveva continuato a cercare Morbidosa anche dai vicini e l’aveva trovata, la gattina era fra le sue braccia: “L’ho trovata nella casa dei vicini” disse il vecchio giardiniere “nella capanna degli attrezzi. Ho visto un filo di lana rosa, mi sono incuriosito ed ho iniziato a seguirlo. Portava ad una vecchia scala di legno su nel solaio e sotto il tetto ho trovato Morbidosa che dormiva felice sul suo gomitolo di lana rosa”.

Fu una vera festa per tutti quanti e la casa di Allegra passò alla storia come la casa del Gomitolo Rosa, perché quel gomitolo di lana aveva fatto ritrovare Morbidosa ed aveva indicato la strada da percorrere quando qualcuno si perde. “Grazie mamma per il gomitolo rosa che ci hai regalato!” dissero i micini in coro “un filo di lana rosa ci ha riunito per sempre!”.

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