Quel braccio tatuato dimenticato dalla storia

Vitaliano Vagnini

Quel braccio tatuato dimenticato dalla storiaDerubati d’un nome
Ucciso il Pensiero
Sul petto un triangolo
Di morte foriero
Dei triangoli uccisi
Fra tutti i colori
Ai triangoli Viola (1)
Non riservano onori
Per annullar la memoria
Fu quel braccio tatuato
Per essere nessuno
Senza un culto passato
Al sanguinario regime,
Che per un fine indegno,
Plagiò i suoi figli,
Non diede sostegno
Quel braccio tatuato
Pur tedesco germano
Non s’alzò nel saluto
Di quel pazzo sovrano
Quei triangoli Viola
Di medesima etnia
Presentarono rifiuto
A quell’assurda follia
La loro coscienza
Da Dio educata
Dalle loro torture
Non venne piegata
Sotto il giogo spietato
Questo gruppo minore
Fra la sorte e la morte
Al tedesco fa onore

Or si vuole negare,
Mentre vivo è ancora
Il braccio tatuato
Di chi lo visse allora.

Or triste è il vedere,
per tutto l’orrore,
Il fiero risorgere
Di un nostalgico amore
In giovani plagiati
Da filosofie contorte,
Che nel cuor e nella mente,
Esaltano morte.
Del “Pensiero è la Viola”,
E ho questo nel cuore,
Ma come un fiore fugace
Si secca e poi muore
Fra le braccia tatuate
Fu la risposta più bella,
Ma annullato il ricordo.
La Storia cancella.

 

(1) I Triangoli Viola erano obiettori di coscienza cristiani, in prevalenza tedeschi. La loro persecuzione iniziò prima della guerra, al momento della chiamata alla leva. Dai numeri cuciti sulle divise indossate nei campi di concentramento, numeri molto bassi, sembra che furono fra i primi a subire l’ira nazista.

 

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