Rivedendo un vecchio castagno

Luigi Pinelli (1840-1913)

Tratta da Dai nostri poeti viventi, Lumachi, 1903

Rivedendo un vecchio castagnoTale è ancor l’aspro tronco, e una famiglia
Di gracili rampolli a la tua negra
Ombra crescenti, a te: – Padre, – bisbiglia,
– Lasciane l’aer che da ‘l sol s’allegra.

Tu, come l’uom che avvalla a ‘l suol le ciglia
Scorato, guardi e fremi dentro a l’egra
Anima antica che non più somiglia
A quella de’ bei dì salda ed integra.

E par che pensi: questa che a me sale
È voce di minaccia o di preghiera?
È la vita o la morte che mi assale?

Saggio castagno, non cercar; l’austera
Testa concedi a ‘l nembo trionfale,
A i folgori rubesti, a la bufera.

 

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