Sabato – Il lupo lettore
Sofia Gallo
C’era una volta un lupacchiotto a cui piacevano moltissimo le fiabe.
“Leggimi una fiaba, ti prego”, chiedeva a mamma lupa tutte le sere. E una non bastava mai, ce ne volevano due o tre prima che si addormentasse.
Il lupo crebbe, andò a scuola e imparò a leggere. Allora lesse le fiabe da solo. Ormai era diventato grande.
Una sera prese un libro che la mamma aveva letto molte volte. Era la storia di una bimba dal cappuccio rosso che passeggiava nel bosco e incontrava il lupo cattivo. Il lupacchiotto lesse il libro e… scoprì che la storia era diversa. Eccola.
C’era una volta un lupo che abitava con la sua mamma in una casetta nel bosco. Un giorno la mamma gli diede un cesto pieno di buone cose e gli disse di portarlo a nonna lupa.
“Non fermarti nel bosco – raccomandò la mamma – perché vi abita Streghetta Rossa, la strega dal cappuccio rosso”.
Il lupo promise, ma nel bosco la volpe lo distrasse con le sue chiacchiere e si fece buio presto.
Il lupo allora si spaventò e si mise a piangere.
“Non aver paura – sentì che diceva una voce gentile – Vai alla fontana e di lì vai sempre dritto fino a casa della nonna”.
“Grazie – disse il lupo – ma tu dove sei? Chi sei?”.
Non ebbe risposta e non vide nessuno.
“Farò come mi ha detto”, pensò il lupo e andò alla fontana.
Giunto alla fontana, ebbe sete, bevve e fu trasformato in un topolino. Il cesto divenne pesantissimo e, piccolo com’era, il lupo-topolino fece una gran fatica a trascinarlo.
Quando arrivò a casa della nonna lupa era stanchissimo.
E la nonna era così arrabbiata e affamata che non lo lasciò parlare e lo inghiottì in un solo boccone con tutto il cesto.
Un cacciatore che passava da quelle parti sentì nonna lupa lamentarsi ed entrò nella sua casetta.
“Ho un gran peso sullo stomaco”, disse la nonna. Il cacciatore le tagliò la pancia e tirò fuori il topolino e un sacco di pietre e spine.
“Qui c’è lo zampino di Streghetta Rossa – disse il cacciatore – E’ cattiva e dispettosa”.
Il cacciatore andò a cercarla, la portò a casa di nonna lupa e le fece recitare la formula magica. Il topolino si trasformò in lupo e le pietre e le spine in buone leccornie.
Il lupo contento abbracciò la nonna e tornò svelto svelto dalla mamma. Promise che mai più avrebbe dato retta alle chiacchiere della volpe.
E Streghetta Rossa promise che non avrebbe più spaventato i giovani lupi.
“Be’, finisce bene questa storia – disse il lupacchiotto a cui piacevano le fiabe – lo sapevo io che non esistono lupi cattivi, nemmeno nei libri!”.