San Martino
Nano Giustino
Nero il cielo era;
la pioggia fitta al suol precipitava;
nè una casa, nè una roggia
al meschin si presentava;
avanza sconfortato,
le sue gambe eran tremanti;
ecco un giovane soldato
si presenta a lui davanti:
snello, biondo, ardito e bello,
ei sta ritto sul cavallo.
Guarda e subito il mantello
svelto taglia senza fallo;
ne dà mezzo al poveretto,
che l’indossa, e il donatore
fissa. Dice: “Benedetto,
sia per sempre il tuo buon cuore”.
Il meschino era Gesù,
e Martin si prosternava;
ora non pioveva più,
ecco il cielo rischiarava.
Riapparì smagliante il sole,
s’udì dolce un’armonia:
gelsomini, rose, viole,
infioravano la via.
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